BICCHIERE MEZZO PIENO, BICCHIERE MEZZO VUOTO

Bicchiere mezzo pieno. Bicchiere mezzo vuoto. Sono i due poli opposti dell’umore in casa Catania dopo il pareggio a reti bianche maturato ieri al “Massimino” contro il Bari. 

Bicchiere mezzo pieno perché i rossazzurri sono apparsi vivi e “sul pezzo” per tutti i 94 minuti di gioco, soprattutto nella prima frazione quando hanno sfiorato il gol a più riprese (clamorosa l’occasione fallita da Mazzarani) e si sono visti negare un rigore evidente dall’arbitro Marchetti. Bicchiere mezzo pieno perché di fronte c’era un avversario in grande spolvero, reduce da sei risultati utili consecutivi, il cui obiettivo dichiarato è centrare la promozione diretta in Serie B. E se il Bari di Vivarini arrivava alle pendici dell’Etna sulle ali dell’entusiasmo, il Catania era invece una squadra ancora in stato di convalescenza. La cura Lucarelli è infatti iniziata da appena una settimana e pertanto era impossibile attendersi miracoli. Bicchiere mezzo pieno perché il reparto difensivo ha dato prova di buona solidità, con Mbende sempre più sicuro dei propri mezzi nella difesa a 3 e Biagianti a suo agio nel ruolo di difensore centrale, come se lì ci giocasse da sempre.

Bicchiere mezzo vuoto perché, dati alla mano, il Catania non ha sfruttato a pieno il doppio turno casalingo, ottenendo solo 2 dei 6 punti disponibili. La Reggina, vittoriosa ad Avellino, nel frattempo, vola. Gli amaranto, primi in classifica, sono adesso a + 11 sui rossazzurri. Lecito credere ancora al primo posto o puntare dritti ad un buon piazzamento playoff? Sarà il tempo a dirlo; d’altra parte mancano ancora 26 partite. Sarà il Catania stesso a dirlo. Catania che adesso dovrà preparare la trasferta di Pagani. Trasferta, proprio lei: il cruccio della gestione Camplone. Ma il passato è passato. Adesso non c’è più spazio per margini di errore.

Antonio Longo

Fonte foto: calciocatania.it

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