VITTORIA COI DUBBI
Si doveva vincere e lo si è fatto. Che il Catania non fosse l’ammazza-campionato che qualcuno degli addetti ai lavori pronosticava ad inizio stagione è ormai cosa chiara: il Picerno è stato superato di misura, a fatica, con i rossazzurri che sono andati più volte in difficoltà sebbene si trovassero al cospetto di un avversario dalle caratteristiche tecniche tutt’altro che trascendentali. Niente di anomalo in una Serie C che vedeva, per esempio, un Lecce leader assoluto del campionato 2017/2018 stentare o vincere di misura anche contro le ultime della classe.
Per questo, se decontestualizzata, verrebbe da pensare che la partita di ieri sia forse la classica dura gara di Serie C, in cui niente si possa dare per scontato. Tuttavia, le sostituzioni avvenute già al quarantesimo minuto dell’ultima gara ci dicono che qualcosa, anche secondo Camplone, non sia andata come dovesse andare. Fisicamente, ancora una volta, più che nella testa, viste le parole del mister nel post-gara. E conseguentemente nella corsa e nella velocità degli undici in campo.
Spaventa che anche il rimedio abbia funzionato solo momentaneamente. La gioventù e il dinamismo di Welbeck e Rossetti hanno dato qualcosa in più in termini di dinamismo alla squadra dell’Elefante, ma per poco, per molto poco, dato che gli etnei hanno comunque ricominciato a faticare già dopo la metà della seconda frazione di gara.
Adesso che gli avversari conoscono l’instabilità difensiva del Catania, pare che cerchino di ripartire tutti in contropiede o di sfruttare i vuoti difensivi che ogni tanto il pacchetto arretrato concede. L’hanno compreso un po’ tutti: spinti dalla volontà di voler sempre cercare buone trame di gioco, quando per qualche motivo il normale palleggio non riesce, gli etnei iniziano a soffrire e non poco.
Certo, che gli infortuni siano tanti. Certo, che il periodo da cui vengano i rossazzurri non sia dei migliori, sia per i risultati sul campo che per le polemiche extra-calcistiche. Certo è pure che se il Catania voglia compiere un vero salto di qualità lo dovrà dimostrare lontano dalle mura casalinghe, contro la Vibonese, a dispetto di ogni problema fisico e mentale.
Solo a quel punto, il “vincere, ma non convincere” potrà valere. Solo quando si riuscirà finalmente a buttare il cuore e le gambe oltre tutti gli ostacoli e i propri limiti. Di questa partita restano soltanto i tre punti.
Simone Caffi