PIATEK COME MORIMOTO, O QUASI
Corsa tipica del Sol Levante e cuore “liotrizzato”, Takayuki Morimoto è stato il giocatore più veloce mai visto al “Massimino”. Una gioia per gli occhi di grandi e piccini, estasiati dalla progressione dell’ormai trentenne giapponese, tanto rapido sul campo quanto pronto ad iscrivere il suo nome tra i recordman della Serie A che le matricole ambiscono a scalzare.
Era il 28 Gennaio 2007 ed in quel di Bergamo si disputava un acceso Atalanta-Catania. Al minuto 83, quando i padroni di casa conducevano il risultato per 1-0, l’allora tecnico dei rossazzurri Pasquale Marino decretò il debutto nella massima serie italiana del diciannovenne Morimoto. Cinque minuti, trecento secondi, fu il tempo che impiegò per soddisfare le richieste del mister e pareggiare la partita. Ancora oggi, a distanza di undici anni, quel gol risulta essere il terzo più veloce della storia della A.
Più veloce di Weah, Recoba o Cavani. Più veloce anche del giovane Piatek, che nello scorso turno di campionato ha impiegato esattamente 52 secondi in più di Morimoto per iscriversi al tabellino dei marcatori.
Scampato pericolo: “Maremotu” resta sul podio con Aloisi e Chevanton, simbolo di una bella storia di calcio, di una grande piazza, di una passione che non retrocede. E che merita di più.
Carlo Maria Castiglione