SCATTA L’ORA DEL 4-3-3?

A Catania è ormai uno scioglilingua che si ripete senza prendere fiato:” PantanelliSilvestriCesarBiancoSabatoBisoBaioccoCasertaDeZerbiMascaraSpinesi“. Chi non conosce l’undici della promozione in Serie A? È un 4-3-3 che ha fatto storia tra gli etnei ed ha ispirato anche le ultime formazioni rossazzurre, note in tutta Italia per l’ampiezza del gioco orizzontale fornito dalle ali. Quanti però, di coloro i quali recitano a memoria questa filastrocca, ricordano l’evoluzione tattica che ha portato Marino ad utilizzare quel modulo? Pochi sicuramente ricorderanno il pessimo Catania delle prime giornate, quando la difesa a 3 forniva poche certezze difensive e pochissimi spunti offensivi. L’elefante viaggiò a metà classifica fino a quando Marino non cambiò modulo, illuminato dalla possibilità di schierare un centrocampo a 3 con due mezz’ali a sostegno della creatività di Caserta.

Se fosse dunque questa la soluzione ai problemi tattici di quest’anno? Il mister Lucarelli schiera già un centrocampo a 3 nel 352 delle prime giornate, ma non utilizza tutto il potenziale che potrebbe sfoggiare all’attacco. Un 4-3-3 in cui Di Grazia possa agire in libertà alle spalle di uno tra Ripa e Curiale può essere offensivamente più prolifico del ruolo di centrocampo, vicino a Lodi, a cui Lucarelli lo ha relegato nell’ultima partita. Lodi stesso potrebbe allargare il gioco più agevolmente, trovando Di Grazia stesso, o Russotto pronti a prendere il fondo o servire la sovrapposizione di Djordjevic o Semenzato. Che la rinascita del Catania possa passare dunque da un vecchio vizio di un “Elefante” spelacchiato? A Lucarelli la scelta!
Carlo Maria Castiglione

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