Oltre il danno anche la beffa. La battuta d’arresto in quel di Siracusa lascia strascichi amari in casa Catania. Nel morale e, soprattutto, nella classifica.

Se le scorse giornate avevano evidenziato una flessione delle cosiddette big del campionato, l’ultimo turno ha registrato una nuova inversione di tendenza. Da ricordare, infatti, il bottino pieno ottenuto dalle prime cinque della graduatoria. Un dato che non sorride certamente ad un Catania che, in virtù delle ultime performance, aveva cullato legittimi sogni di gloria. I rossazzurri, adesso, devono fare i conti con un distacco di 14 punti dalla capolista Lecce e di 11 lunghezze dalla triade composta rispettivamente da Matera, Juve Stabia e Foggia.

Più abbordabile, invece, la distanza da quel quinto posto – attualmente occupato dal Cosenza – considerato tra gli obiettivi più realistici del team guidato da Pino Rigoli. È lì, d’altra parte, che si gioca la vera partita; in un campionato dove per la prima volta la lotteria dei play-off si dilatera’ fino ad accogliere la decima forza di ogni girone, con tutti i pro e i contro che ne conseguono. Ed è proprio in questa zona che i risultati maturati nell’ultima giornata lasciano un pizzico di ottimismo.

Da sottolineare, infatti, la battuta d’arresto del Monopoli e la flessione di Fidelis Andria, Fondi e Virtus Francavilla. Ma è chiaro che, prima di guardare in casa degli altri, i rossazzurri devono in primis guardare in quella propria.

L’ handicap di 7 punti non lascia spazio a debacle come quella maturata in terra aretusea. Il prossimo impegno al “Massimino” contro la Casertana – anch’essa immischiata nella lotta per le prime dieci – sarà occasione per un pronto riscatto, in un torneo dove il margine di errore diventa sempre più basso. Ma, in fondo, è quando il gioco si fa duro che i duri devono cominciare a giocare.

Antonio Longo