IL CATANIA SPRECA IL BONUS COPPA ITALIA: A MESSINA FINISCE 2-0 PER I GIALLOROSSI
A soli tre giorni dalla vittoria in casa contro la Paganese, risultato maturato grazie ad una reazione di carattere da parte dei senatori Paolucci e Biagianti, e che ha portato i rossazzurri a soli due punti dalla zona playoff, la squadra di mister Rigoli torna in campo, al ‘San Filippo’ di Messina per i sedicesimi di finale della Coppa Italia di Lega Pro. L’ultimo precedente tra le due squadre risale a sole tre settimane fa, caratterizzato dalla memorabile tripletta del gioiellino etneo Di Grazia. Da allora, però, molto è cambiato: il Catania, eccezion fatta per il pareggio di Melfi, viene da un periodo molto positivo, iniziato proprio contro i rivali peloritani e continuato con le ultime due vittorie casalinghe con Lecce e Paganese; il Messina, dal canto suo, ha invece cambiato allenatore (Cristiano Lucarelli è subentrato a Salvatore Marra) ed è riuscito a risollevarsi con una vittoria casalinga e un pareggio convincente a Taranto. A causa della vicinanza tra questo incontro e quello di domenica scorsa, Rigoli fa un ampio uso del turnover, facendo a meno anche di Di Grazia e Biagianti, titolari inamovibili nell’ultimo periodo, e schiera Nava, De Rossi, Djordjevic e l’esordiente De Santis nella linea difensiva davanti al portiere Pisseri, Fornito– rientrato Domenica a gara in corso – Scoppa e Silva a centrocampo, con infine Calil, Russotto e Piscitella in attacco. Lucarelli, al contrario, schiera una formazione molto simile a quella titolare, con Milinkovic, Madonia e Pozzebon a guidare l’attacco. Da evidenziare l’importanza dell’impegno, dal momento che la vincitrice di questa competizione non solo avrà un posto ai play-off, ma addirittura non dovrà disputare il primo turno degli stessi.
Come è tipico delle gare ad eliminazione diretta, le squadre partono a ritmo basso, anche se Milinkovic va vicino al gol già all’ottavo minuto con un tiro schiacciato a terra che finisce alto sopra la traversa. Subito dopo, nel corso del decimo minuto, sullo sviluppo di uno schema da palla inattiva, il Messina è ancora pericoloso, con Pozzebon che non arriva ad impattare il pallone messo al centro, a pochi metri dalla porta di Pisseri. Al 16’ minuto il centravanti messinese cade in area, ma è tutto vanificato dalla posizione di fuorigioco dello stesso attaccante. Il Catania regge, ma sembra soffrire il ritmo alzato dagli avversari. Il primo tiro dei rossazzurri è di Scoppa, al 18’ minuto, ma la conclusione è centrale ed innocua per Berardi. Al 25’ prima occasione pericolosa, con Silva che col sinistro non riesce a girare in porta il cross di Djordjevic . Sembra poter essere la sveglia, invece sul cambio di fronte, a causa di un grave errore di De Rossi, il Messina passa con Madonia che, a tu per tu con Pisseri, fredda il portiere etneo con un diagonale di destro, rendendo vano l’inseguimento dello stesso De Rossi. Il vantaggio, anche se la squadra di Lucarelli non ha entusiasmato, è da considerarsi legittimo, vista la migliore prontezza dimostrata dai peloritani nell’approcciarsi alla partita con ottime ripartenze e ritmo più alto. Gli etnei, dal canto loro, non sono riusciti ad andare molto oltre uno sterile possesso palla. Al 32’ il Catania regisce in pessimo modo, con Scoppa che reagisce nervosamente ad un fallo subito da Maccarrone. Decisione salomonica dell’arbitro: doppia ammonizione. Non succede altro da segnalare fino al 42’, quando Pozzebon reclama un rigore per una lieve trattenuta in area, ma l’arbitro lascia giustamente correre. Al 44’ primo squillo di Russotto, impalpabile fino a quel momento, il quale con un tiro cross dalla destra impegna Berardi che salva il risultato. Finalmente il Catania prova a produrre qualche pericolo per gli avversari e, all’occasione del numero dieci, segue un tiro alto di Calil, anche lui del tutto avulso dal gioco fino ad allora. Finisce così un primo tempo noioso che si è sbloccato solo grazie ad un “orrore” del giovane De Rossi, ma che ha visto un Messina sicuramente più in palla e meglio organizzato rispetto alla formazione di Rigoli. Il Catania sembra spaesato e disorganizzato a causa dei tanti cambi rispetto alla formazione tipo, non riuscendo ad avere una manovra veloce e neanche a pressare gli avversari recuperando palla. Gli etnei, inoltre, sembrano accusare tremendamente le assenze di Biagianti e Mazzarani in mezzo al campo e di Di Grazia, non trovando nessun’altro che riesca a creare qualcosa di importante.
All’inizio della seconda frazione di gioco entra Anastasi per Piscitella. Si parte sulla stessa falsa riga del primo tempo, con il Catania che detiene il possesso palla, ma ha una manovra lenta e sterile, fino al 54’, quando Scoppa pesca l’avanzata di Djordjevic sulla fascia e, dopo una serie di rimpalli in area, la palla giunge a Silva che di sinistro tira ancora alto. Al 60’ punizione di Fornito deviata in angolo dalla barriera. Nonostante questa buona trama, i rossazzurri non sembrano riuscire ad avere quella reazione rabbiosa che ci si attende, con gli attaccanti che non riescono ad incidere, sia per poca ispirazione, sia per mancanza di rifornimenti. Dall’altro lato solita prestazione maiuscola di Pozzebon, il quale fa reparto a solo e tiene impegnata tutta la difesa, ottenendo falli e facendo salire la squadra. Al 66’ Rigoli cambia schema, inserendo Barisic al posto di un inconcludente Silva. Questo cambio dovrebbe dare la spinta alla squadra per riversarsi in avanti, ma è ancora Pozzebon a rendersi pericoloso con un colpo di testa largo al 69’. Finalmente al 72’ una buona manovra del Catania, col neoentrato Barisic che pesca Anastasi in area; destro immediato del centravanti che trova Berardi sulla sua strada, parata plastica dell’estremo difensore del Messina. Al 75’ ancora Barisic pericoloso con un buon dribbling in area vanificato da un cross lento e facile per Berardi. Al 76’minuto cambio nel Messina con Rea che subentra a Pozzebon. Il Catania potrebbe ora concentrarsi nel recupero del risultato, ma Nava si rilassa troppo e, con il secondo orrore della difesa etnea, al 78’ liscia la palla e Madonia ne approfitta nuovamente spiazzando Pisseri per il raddoppio e la doppietta personale. Da qui la squadra sbanda ulteriormente e solo un’ottima uscita di Pisseri salva il possibile 3 a 0. Subito dopo esordio di Piermarteri che subentra a Fornito. All’85’ minuto tiro di Russotto deviato in angolo dalla difesa del Messina, che non è mai stata messa in difficoltà dagli attaccanti rossazzurri. All’88’ Musacci sfiora il 3 a 0 con Nava che respinge. La partita finisce qui, anche se nel recupero calil va vicino ad accorciare le distanze con Calil.
Il Catania torna da Messina con solo domande irrisolte: perché sprecare un mezzo importante per raggiungere i play-off come la Coppa Italia senza neanche avere una reazione? Che fine hanno fatto Russotto e Calil, i quali sono stati anche oggi del tutto inconcludenti? A queste domande bisognerà trovare risposta al fine di non compromettere anche il proseguimento del campionato e, se non si trova un modo per reinserirli, lasciarli partire per sostituirli con altri giocatori che possano meglio inserirsi nel gioco di Rigoli. Unica attenuante la mancanza di quasi tutti i titolari, sperando che in campionato già da domenica a Foggia si riesca a reagire, in trasferta come in casa.
Claudio Maggio
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