CATANIA SPUNTATO, TROPPA CONFUSIONE: TROVARE LA SOLUZIONE

Catania-Foggia, quarta sconfitta consecutiva che prolunga il tracollo dal quale i rossazzurri non sembrano in grado di riprendersi, ha evidenziato tutte le difficoltà e incertezze riscontrate da Giovanni Pulvirenti alla guida del Catania. L’ex allenatore dei giovani, catapultato in una situazione quasi ingestibile, ha mostrato tutta la propria inesperienza, non riuscendo nell’arduo compito affidatogli. Tre sconfitte in tre gare, seppur maturate a seguito di un calendario difficile, sono un ruolino di marcia che preoccupa anche, e sembra assurdo dirlo, in chiave salvezza.

Il tecnico ha dimostrato ancora una volta di non avere in mano la situazione, di non essere riuscito a dare nuovi stimoli alla squadra e di essere anche poco sicuro sulla linea tecnica da intraprendere. Inaccettabile, in tal senso, la gara di domenica, nella quale si è visto l’ennesimo esperimento tattico: Mazzarani “falso nueve“, con Pozzebon e Tavares in panchina. Tralasciando il momento di forma a dir poco negativo del numero 32 etneo, il quale avendo saltato la preparazione estiva sta vivendo un calo di rendimento precipitoso dopo le prime buone uscite, l’esclusione dei due principali acquisti del mercato di riparazione, accolti come salvatori della patria al posto di Calil e Paolucci, è risultata del tutto incomprensibile. Va detto che i due non abbiano incantato finora, ma di certo non possono essere loro il problema in fase realizzativa, trovandosi spesso abbandonati e privi di rifornimenti degni di questo nome.

Inoltre, seppur la squadra abbia avuto una reazione successiva al gol subito, è apparsa evidente la mancanza di un uomo al centro dell’area che potesse ricevere eventuali cross prodotti dalle scorribande di Russotto (uno dei pochi ad averci provato seppur con i soliti limiti). I cambi sono arrivati solo dopo il 70’, quando la squadra era ormai stanca e il tempo per ribaltare il risultato scarseggiava sempre più. Unica spiegazione plausibile, che però suona come un’aggravante vista la necessità di punti per poter dare un senso a questo finale di stagione, è che il mister abbia organizzato la partita pensando che il pareggio sarebbe bastato, senza scoprirsi troppo ed eventualmente colpendo in contropiede schierando un tridente tecnico e rapido. Purtroppo i tre fantasisti rossazzurri sono sembrati, tranne forse il numero 10, poco ispirati e spaesati dalla mancanza di almeno uno dei due centravanti, i quali erano stati sempre schierati dal primo minuto.

Impossibile andare avanti con tanta confusione fino al termine del campionato; è necessario che l’allenatore, viste le brutte acque in cui si ritrova a navigare, si chiarisca le idee, selezionando un undici titolare da responsabilizzare e al quale affidarsi.

Auguriamo all’ex tecnico della Berretti di riuscirvi, sia per il bene suo che per quello di una squadra che, dal sesto posto di un mese fa, ora si ritrova al dodicesimo, dovendo dare un occhio anche a chi le stia dietro.

(Fonte foto: calciocatania.it)

Claudio Maggio

 

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