CATANIA SPIAZZA IL CATANIA: È 1-1 AL “DE SIMONE”

Al “De Simone” di Siracusa esordisce ufficialmente il Catania di Pino Rigoli. Nel “gironcino” di Coppa Italia di Lega Pro, infatti, il sorteggio mette già in risalto un derby tutto siciliano. I rossazzurri si dispongono in campo col solito 4-3-3: Pisseri fra i pali; Russo, Mbodj, Bastrini e Nava in difesa; un centrocampo molto granitico con Di Cecco, Biagianti e Scoppa; a comporre il tridente offensivo, infine, sono Paolucci, Piscitella e Russotto.

La prima mezz’ora non è molto pimpante. Le due squadre infatti si studiano a vicenda prima di sferrare colpi importanti al rispettivo avversario. Il Siracusa si fa avanti con alcune incursioni che sembrano essere pericolose, ma che alla fine vengono sempre sventate da Pisseri e compagni. Così al 32′ arriva il primo crocevia del match: Piscitella prova il pallonetto al portiere aretuseo, ma quest’ultimo respinge ed il pallone viene insaccato in rete di testa dal solito Michele Paolucci. 1-0 per gli ospiti dunque, che conducono il match fino al fischio del direttore di gara che sancisce la fine del primo tempo.

La ripresa inizia con qualche minuto di ritardo, causa uno “scambio di pietre” fra le due tifoserie. Rientrato l’allarme, il Catania cala vistosamente. Nel secondo tempo, infatti, i rossazzurri lasciano il pallino del gioco ai padroni di casa, facendosi chiudere in una morsa tale da non riuscire a contrattaccare. Gli uomini di Rigoli non tirano più in porta né creano occasioni degne di nota. Così il Siracusa riacciuffa il pareggio: al 65′ l’arbitro fischia un calco di rigore molto dubbio. Dal dischetto va Emanuele Catania, che spiazza facilmente Pisseri. Da quel momento gli aretusei acquistano il coraggio che li era mancato nel primo tempo, mentre il Catania soffre non poco. Ma l’occasione più importante capita prima sui piedi di Barisic e poi con un colpo di testa di Calil sugli sviluppi della stessa azione di gioco. Niente da fare: la minaccia viene sventata. Il match si chiude sull’1-1.

Il Catania parte bene, ma solo a metà. I siciliani, infatti, si rendono autori di due partite in una. Nei primi quarantacinque minuti gestiscono bene la gara e trovano il vantaggio con discreta facilità. Nel secondo tempo, invece, non riescono a chiudere i giochi, bensì soffrono le avanzate degli avversari andando persino in debito d’ossigeno. Si è vista una squadra già pronta dal punto di vista caratteriale, ma non ancora da quello atletico. Il Catania non riesce ancora a giocare con quella fluidità degna di una grande squadra. Ma al 13 di agosto è anche naturale non essere ancora al top. Un altro importante test si disputerà domenica prossima al “Massimino” in un altro derby, stavolta contro l’Akragas. Una partita che determinerà sicuramente il prossimo futuro dei rossazzurri per quanto riguarda la Coppa Italia di Lega Pro.

Federico Fasone

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