POZZEBON E TAVARES, LA COPPIA FUNZIONA

La sfida tra il Catania e la capolista Matera, dopo la sconfitta scivolata al secondo posto sorpassata dal Foggia, ha dato l’ennesima prova di come la campagna acquisti degli etnei sia stata di alto livello. L’ultimo arrivato nella terra del vulcano, quel Demiro Pozzebon gentilmente donato dai cugini messinesi, ha dato immediatamente prova delle sue qualità realizzando il primo gol in rossazzurro all’esordio al “Massimino”, come già fatto peraltro nella gara con la Reggina dal figliol prodigo Marchese e dal suo partner d’attacco Tavares. Senza voler giungere a conclusioni affrettate, va detto che ciò che hanno mostrato in un paio di uscite i due attacanti neoarrivati abbia fatto tornare fiducia e ottimismo intorno alla squadra dell’elefante, il cui ambiente era stato molto deluso dalle prestazioni di Calil e Paolucci.

Nel giorno in cui il Catania rendeva omaggio alla memoria di uno dei suoi sostenitori storici, Ciccio Famoso, i tifosi giunti al “Cibali” sono stati testimoni di un evidente cambio di rotta in tal senso, con una delle migliori prestazioni stagionali fornite da un gruppo che può finalmente avvalersi di un reparto offensivo coi fiocchi. Infatti, se alla vigilia c’era qualche scettico sulla possibilità di vedere entrambi i centravanti contemporaneamente in campo, preoccupato che i due potessero essere poco compatibili, è stato rasserenato dalla prova di martedì. Il mix assemblato dalla capacità sotto porta del numero 9, capace di tramutare in pericolo per gli avversari ogni palla ricevuta, e dalla dedizione al sacrificio del portoghese, il quale lotta sia in fase di possesso che di non possesso perdendo davvero pochi contrasti, è stato fatale persino per il fin qui ottimo Matera, purgato, ironia della sorte, proprio dal suo principale obiettivo del mercato di gennaio. La compatibilità tra i due andrà ulteriormente testata, soprattutto nelle gare esterne da sempre tallone d’Achille della squadra di Pino Rigoli, però come inizio era difficile augurarsi di meglio. Una rondine non fa primavera, è vero, ma due forse…

Claudio Maggio

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