VINCERLE TUTTE, VINCERLE TUTTI INSIEME
Si vince tra i fischi, tra le difficoltà, in uno stadio perplesso per l’ennesima prestazione incolore. Lo scoramento della tifoseria catanese, a dispetto di una vittoria, è facile da spiegare: da un alto la capolista Juve Stabia che non ne perde una, lì in alto, dall’altro, l’atteggiamento passivo dei rossazzurri che rimangono piantati sulle gambe e non riescono, pur trovandosi di fronte a una Virtus Francavilla tutt’altro che trascendentale, a impostare una limpida azione da gol, a costruire trame convincenti.
Di tutto questo si deve tenere conto: nella partita di ieri, per le prime azioni pericolose bisognerà aspettare la ripresa, con il palo di Rizzo e le due rovesciate di Marotta e Curiale. Per il resto, il leit motiv della serata è costituito dai continui cross al centro dell’area che sistematicamente finiscono nelle fauci della difesa avversaria. Un Catania che ci prova ma non è mai né preciso né lucido.
Una confusione, una mancanza di sistematicità di gioco e di mordente che lascia tutti perplessi, addetti ai lavori e non. Per reagire, per rimanere aggrappati al sogno Serie B, specialmente in questi periodi di difficoltà servono gli attributi, serve la cattiveria sportiva e la voglia di non mollare mai. La “garra” per rosicare, punto per punto, il vantaggio degli avversari vincendole tutte, se questo fosse necessario.
“Il Catania arriverà primo” aveva chiosato ieri Lo Monaco proprio dopo l’amara vittoria con la Virtus Francavilla. E per fare questo bisogna che l’ambiente si ricompatti dietro una squadra che però si deve convincere dei propri mezzi. E nel caso in cui non lo fosse, che trovi almeno nel carattere e nella voglia di vincere la forza di battere l’avversario.
In altre parole, superando se stessi: anche così si può acciuffare la serie B.
Simone Caffi
(fonte immagine: calciocatania.it)