TONUCCI GOL: LA DIFESA KILLER STENDE ANCHE LA JUVE STABIA
Si gioca all’Angelino Nobile di Lentini, stadio prescelto per sostituire l’Angelo Massimino, doverosamente sottoposto ai lavori di rifacimento del manto erboso.
In una serata davvero perfetta per disputare una partita di calcio, il Catania di Raffaele sfida la Juve Stabia di Padalino nel big-match della 3a giornata del girone C.
Mister Raffaele schiera i suoi con un offensivo 3-4-3. Tra i pali va Martinez (Santurro out per almeno un mese), mentre non si tocca “la fortezza” rossazzurra composta da Claiton, Silvestri e Tonucci. Albertini, Rosaia, Welbeck e Zanchi formano la linea di centrocampo, mentre Biondi, Sarao ed Emmausso si posizionano in avanti (panchina per Reginaldo).
Il Catania approccia bene al match, sfoderando aggressività e grinta. Gli etnei conducono la partita , senza soffrire le “Vespe”, e trovano il gol del vantaggio al 23°. Marcatore? Dopo Claiton e Silvestri, mancava solo lui: Denis Tonucci. Rosaia pennella la punizione dalla sinistra, assist sul secondo palo di Silvestri e l’ex della gara deposita in rete da 0 metri. Non poteva esserci due senza tre: la difesa killer miete un’altra vittima.
1-0, Elefante avanti. La Juve Stabia, allora, prova a reagire, trovando però pronto Miguel Angel Martinez in due occasioni su due. I rossazzurri, dopo aver sofferto per un paio di minuti, si riaffacciano davanti e, in teoria, trovano anche il gol del raddoppio al 41°. Perché in teoria? Semplicemente perché né il direttore di gara Marini né l’assistente Valente convalidano la battuta a rete sempre dello scatenato Tonucci, nonostante il pallone fosse entrato di almeno un metro all’interno della porta difesa da Tomei. Gol fantasma, dunque, parziale che resta sull’1-0 e tutti negli spogliatoi.
Nella ripresa, la partita sembra più bloccata e ruvida. Le due squadre battagliano in mezzo al campo, con le urla di un tarantolato Raffaele a far da colonna sonora al match. Claiton, Silvestri e Tonucci si mostrano terribilmente sul pezzo, aiutati anche dal lavoro monster di Rosaia e Welbeck in fase di rottura e interdizione. I campani si fanno vedere al 68° con una rasoiata di Cernigoi, ancora una volta respinta poderosamente dall’estremo difensore spagnolo.
Raffaele decide, quindi, di affidarsi ai cambi: dentro Reginaldo, Izco, Pecorino e Vicente, fuori Emmausso, Biondi, Sarao e Welbeck. Proprio il brasiliano, al 77°, va vicino alla rete, ma il suo pallonetto su Tomei in uscita si spegne sul fondo.
Di lì in avanti, succede di tutto, tra un contropiede malamente sprecato dal sopracitato Pecorino ed il miracolo di uno straordinario Martinez a dire di no in pieno recupero al figlio d’arte Mastalli.
Dopo 4 minuti di recupero, arriva il fischio finale. Il Catania batte la Juve Stabia e conquista il secondo successo consecutivo dopo Monopoli. 7 i punti virtualmente portati a casa dai rossazzurri, meritatamente imbattuti dopo le prime 3 giornate di campionato. La realtà, complice la penalizzazione, dice però 3. Poco importa, tuttavia, perché la prestazione offerta dai ragazzi di Raffaele adesso fa davvero ben sperare in vista del futuro.
Daniele D’Alessandro