STORIA DI UN RILANCIO, QUELLO ROSSAZZURRO

Diceva bene il direttore Lo Monaco in una recente conferenza stampa: “Il Catania è tornato!”. Sul campo e fuori dal campo. Una tesi confermata dai fatti, nella quale la sconfitta di sabato scorso contro la Sicula Leonzio si pone come uno dei più classici incidenti di percorso. Nel complesso, infatti, i risultati ottenuti fino ad adesso parlano di una squadra in grado di concorrere per la promozione diretta in cadetteria. Ma il ritrovato appeal del Catania è anche frutto di una serie di fattori come il ritorno al timone di una figura del calibro di Pietro Lo Monaco, l’entusiasmo di una piazza capace di portare 14 mila persone allo stadio e, perché no, la valorizzazione di una struttura come Torre del Grifo, utilizzata da diversi club della massima serie come sede di ritiro.

Concetti ribaditi qualche giorno addietro dal giornalista catanese di Sky Sport, Peppe Di Stefano, che ha sottolineato come il nome “Catania” sia tornato prepotentemente in voga tra gli studi della tv di Murdoch. Nonostante la Serie C e due anni di anonimato in termini di risultati. D’altra parte, ancora oggi, Catania può garantire un bacino d’utenza da far invidia a non poche piazze militanti in Serie A. Un processo di ricostruzione graduale quello rossazzurro, mattone per mattone, tassello per tassello. Con il risultato finale che adesso si è tornati a parlare di Catania, con timore e rispetto, aspettando di raggiungere lidi migliori.

Antonio Longo

 

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