RUSSOTTO E QUEL NERVOSISMO “SOSPETTO”
Sembrerebbe ‘Lercio’ ma non lo è. Alquanto singolare l’episodio che ha visto protagonista il fantasista del Catania, Andrea Russotto. Il giocatore avrebbe mal reagito, pronunciando una bestemmia, di fronte alla convocazione al controllo antidoping al termine della partita contro il Lecce. Una sfuriata costata caro, punita dal giudice sportivo con un turno di squalifica. Un gesto condannato all’unanimità da dirigenza e tifoseria, che apre le porte a spunti di riflessione.
Ci si chiede, infatti, quale possa essere la causa di un tale nervosismo, soprattutto a seguito di una vittoria di fondamentale importanza per il proseguo della stagione. Per lo più se a compierlo è un giocatore indicato come uomo simbolo, anche in qualità del numero 10 che porta sulle spalle. Un onore non indifferente per l’attaccante romano, ad inizio stagione considerato come uno dei capisaldi del nuovo progetto Catania, targato Pietro Lo Monaco. Poi, pian piano, la progressiva involuzione, fino ad essere scalzato dal ventenne Andrea Di Grazia.
A questo punto, i margini per una cessione durante la prossima sessione invernale di mercato ci sono tutti. Tra l’altro, dagli uffici di via Magenta trapela l’esigenza di alleggerire il monte ingaggi in relazione ad una situazione economica tutt’altro che rosea. E allora, anche in questo caso, non resta che attendere e affidare al tempo la sua inappellabile sentenza.
Antonio Longo
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