CATANIA, MAZZARANI CROCE E DELIZIA ROSSAZZURRA

Da uomo della provvidenza a capro espiatorio il passo è breve. Lo sa bene Andrea Mazzarani, croce e delizia di questo Catania dai mille volti. Un talento dalle doti indiscutibili, all’unanimità considerato un lusso per la Lega Pro. Arrivato ad ottobre tra qualche perplessità circa le sue condizioni fisiche, il centrocampista romano si è subito saputo imporre come principale protagonista della scalata rossazzurra verso la zona play-off. I numeri, infatti, sono certamente dalla sua parte: 7 reti realizzate, che di fatto hanno portato 16 punti all’attivo.

Importante anche l’apporto in termini di assist con una mole non indifferente di giocate che hanno illuminato la manovra offensiva etnea. Un quadro perfetto, tuttavia macchiato indelebilmente da due episodi che ancora oggi pesano come un macigno sulle dinamiche di classifica. Stiamo parlando dei due rigori falliti, rispettivamente al “Massimino” contro la Fidelis Andria e, ultimo in ordine di calendario, quello nella trasferta di Agrigento. Due errori che, con ogni probabilità, avrebbero potuto aumentare di 4 punti il bottino rossazzurro.

E così accade che quello di Mazzarani si configura come lo strano caso di un uomo dalle due facce, sulla falsariga di dottor Jekyll e mister Hyde. Ma se in fondo non è certo dall’errore di un calcio di rigore che si giudica un giocatore, nel caso di Mazzarani vi è anche un altro aspetto da analizzare. Dopo l’approdo dei nuovi acquisti ai piedi dell’Etna, il giocatore non sembra aver ancora trovato la sua ideale collocazione tattica nello scacchiere rossazzurro, non riuscendo così ad esprimere a pieno il proprio potenziale. Quella di trovare una posizione a lui congeniale, pertanto, sarà una delle priorità del nuovo mister rossazzurro Mario Petrone, chiamato in sostituzione di Pino Rigoli.

Antonio Longo

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