RESETTARE TUTTO! COME DOPO ROMA…

Le sconfitte, quelle dure, quelle in cui l’avversario si dimostra talmente superiore da segnare con facilità, sono utili, perché rappresentano il sintomo di malattia da curare, di qualcosa che non va a cui si deve rimediare.

Normale, per non dire scontato, che quando queste disfatte avvengono con squadre meno blasonate risultino più indigeste: quella di Monopoli in tal senso, rientra tra le peggiori partite della storia etnea sia dal punto di vista del risultato che del gioco espresso, pertanto per la piazza, così come per la società, diventano difficili, quasi impossibili da accettare.

Bisogna innanzitutto tener conto della categoria in cui ci si trova, ben diversa dalla Serie A: se la vittoria della Roma per 7 a 0 contro i rossazzurri, durante il loro primo anno nella massima serie, poteva essere considerato accettabile, contro il Monopoli, con tutto il rispetto per la storia della squadra bianco verde, no. Perché una delle concorrenti alla promozione diretta non può bruciare, contraddire, distruggere, quanto di buono fatto in una stagione in una sola partita, non riuscendo a mettere mai in difficoltà un avversario alla sua portata.

Ritornando alla stagione 2006/2007, la domenica dopo quella nefasta disfatta, è giusto ricordarlo, la reazione del Catania non si era fatta attendere, e con un secco 2 a 0 la squadra allenata da Pasquale Marino era riuscita a battere il Parma in casa, riprendendo così il suo ottimo ruolino di marcia.

Con le differenze dovute, questa clamorosa disfatta nell’ultima uscita di Monopoli potrebbe perciò trasformarsi, come fu all’epoca, in un trampolino per ripartire, per ritrovare nuovi stimoli e chiudere la stagione in crescendo.

Dalla prossima gara è fondamentale non ci siano più scivoloni: sia perché il Lecce davanti continua a macinare punti, sia per continuare a guardare da una certa distanza il Trapani che adesso si trova a sole 5 lunghezze dagli etnei.

La vera disfatta, infatti, sarebbe mollare ora e lanciare alle ortiche una stagione tutto sommato piena di successi, sia in casa che fuori.

Bisogna provare a fare gli “alieni” per poter raggiungere la vetta, imitando la compagine leccese che non ha mai perso, senza farsi schiacciare dalla pressione del risultato.

Arrivati a questo punto, si deve necessariamente provare a fare qualcosa di grande. Perché a pensarci bene, cosa ci sarebbe da perdere?

Simone Caffi

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