RAMMARICO DJORDJEVIC
Rose, sbocciate fin troppo presto per appassire ancor prima, ma erano sicuramente rose quelle tra Djordjevic ed il Catania. L’esterno sinistro classe 1991, ad un passo dall’addio, sembra vicino all’approdo in Piemonte, precisamente ad Alessandria.
Finita dunque l’esperienza rossazzurra per il numero 20, i titoli di coda riservano la stessa amarezza che accompagna quella dei grandi classici, quelli che vorresti non finiscano mai. In questa stagione il serbo ha pagato le condizioni fisiche avverse, che lo hanno messo fuori dai giochi per diverso tempo, danneggiandone così il rapporto con Lucarelli stesso, che non ha avuto modo di quadrare il prototipo di formazione sulle caratteristiche del terzino ex Stella Rossa. Ad ornare il tutto, una buona condizione fisica di Marchese, terzino di lungo corso a cui il mister degli etnei difficilmente rinuncia.
Si infrangono così le aspettative dei tifosi che avevano visto in Djordjevic e Pisseri, due delle pochissime note positive dello scorso anno: 31 partite disputate ed un ottimo lavoro di copertura e rilancio dell’azione per il terzino in particolare. Considerato anche che il primo gol è arrivato agli inizi della stagione, presagendo una crescita non ancora arrestatasi, ecco che questo finale, spiacevole appunto, si rivela essere totalmente fuori trama, impossibile da spoilerare fino a metà del film.
È un peccato mortale lasciar partire un ragazzo nella fase culminante della sua carriera, che ha sempre dimostrato amore per i colori e devozione al lavoro, specie se in rosa non vi è presente sostituto e, soprattutto, se ti trovi all’inizio di un percorso che se arriverà in porto ti depositerà all’inizio di uno dei campionati più fisici d’Europa, la Serie B, che difficilmente un terzino, seppur navigato ed esperiente, come Marchese potrà condurre fino alla fine. Tocca al direttore stupirci ancora, regalandoci magari un finale inaspettato.
Carlo Maria Castiglione