Per lui sembra quasi che il tempo non passi come per gli altri. Lo stesso ragazzino instancabile, la stessa voglia di vincere, la stessa grinta di 10 campionati fa, quando nella stagione 2009/2010, sradicava il pallone dai piedi di giocatori come Cambiasso o Pato. L’unica differenza? Adesso riesce a metterla dentro anche di più rispetto al passato. Domenica scorsa, infatti, il capitano Marco Biagianti non ha solo avviato e poi guidato la rimonta degli etnei, ma ha anche battuto il suo record personale mettendo a segno la quarta segnatura stagionale, una in più rispetto allo scorso anno, una in più rispetto a quello storico campionato di Serie A nel quale per la prima volta il numero 27 rossazzurro era riuscito a comparire nella lista dei marcatori per 3 volte nella stessa stagione.

Il numero 3 ritorna, per essere superato: dalla retrocessione in Serie C, la stessa Paganese ha subito già 3 volte le reti del centrocampista etneo. Insomma, Marco fa gol con una certa facilità adesso e riesce a farli in maniera sempre più spettacolare, mostrando qualità che anche in gioventù non erano mai state proprio la “specialità della casa“. Educato, preciso e mai banale quando calcia da fuori area il suo sinistro è diventato un pericolo per i portieri avversari.  Ma chi questa maglia la sente, la vive, sa che quei colori significano  superare sé stessi. Con sacrificio, con dedizione, con amore per la città per cui si gioca: cioè nello stesso modo in cui il numero 27 rossazzurro onora questa maglia ormai da moltissimi anni.

È questo il “Marcobaleno“, come l’ha definito più volte il responsabile comunicazione e stampa del club, Angelo Scaltriti: la scia di luce che splende quando le cose si mettono male, quella che sa illuminare e guidare i compagni quando il percorso si fa impervio. Un capitano, un vero catanese dall’accento toscano, che all’occorrenza riesce a farsi carico della squadra per ricondurla alla vittoria.

Simone Caffi