MISTERO BERGAMELLI: PROBLEMI FISICI O C’È ALTRO?
Quattro partite disputate, appena 2 gol subiti. Dati alla mano, il Catania di questo inizio di stagione ha dato prova di buona solidità difensiva. Eppure, chi ha assistito alle performance dei rossazzurri, si sarà ben reso conto di come nelle retrovie non sia tutto oro quello che luccica.
I primi 360 minuti del campionato hanno messo in mostra un reparto difensivo a corrente alternata: alle già citate prestazioni positive si sono alternate preoccupanti amnesie che hanno spesso proiettato gli avversari in zona gol, fermati solo dalla sfortuna o dalle prodezze di Matteo Pisseri. Come se, in un certo senso, si facesse sentire l’assenza di un uomo in grado di fare da perno e guidare l’intera linea. E quell’uomo un nome e un cognome ce l’ha: Dario Bergamelli.
Una strana involuzione quella del centrale di Alzano Lombardo, protagonista indiscusso della scorsa stagione, ancora a secco di presenze in questa. Mister Pino Rigoli parla di un giocatore non ancora nel pieno della condizione, pertanto non in grado di disputare i 90 minuti. I più maligni, però, non ci vedono chiaro. E così il pensiero va immediatamente a quanto accaduto nella recente sessione di mercato quando, come un fulmine a ciel sereno, il difensore lombardo sembrava sul punto di rescindere il suo contratto con il Catania per accasarsi al Parma. Una trattativa considerata cosa fatta anche dagli addetti ai lavori, poi tramontata sul più bello.
In parallelo, invece, si facevano insistenti le voci sul rinnovo del contratto con la società di via Magenta. Anche in questo caso (ancora) nulla di fatto. E chi conosce bene il direttore Lo Monaco sa perfettamente quale sia il suo atteggiamento nei confronti di calciatori con querelle di natura contrattuale.
Sospetti a parte, al momento infondati, è un dato di fatto che oggi il Catania sia orfano di un elemento dal rendimento importante per il suo scacchiere. Senza nulla togliere agli altri componenti di una linea difensiva comunque competitiva, costruita all’insegna del “tutti utili e nessuno indispensabile”.
Antonio Longo
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