MISTER…SERVE UN ELETTROSHOCK

“Perché tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”, l’allenatore è stato sostituito però il film è rimasto lo stesso di quello visto qualche stagione fa (e forse anche qualche partita fa). Un Catania meno spregiudicato e più accorto in fase di copertura non riesce a mettere la palla in rete e nel finale concede un gol quantomai clamoroso su uno svarione difensivo. Le scelte del mister, vista la panchina, erano obbligate, è vero: difensore per difensore (Calapai-Biondi), attaccante per attaccante (Mazzarani-Curiale) e così via. Tuttavia, mettere Saporetti come esterno di difesa, in un ruolo non suo, dopo molto tempo che non calcava il terreno di gioco con continuità, sembra quantomai una decisione infausta dato che proprio da lui è scaturito l’errore che ha portato al gol di Ebagua.

Al di là delle singole decisioni, è evidente pure come i problemi stiano a monte e non risiedano certo in chi dirige la panchina ma nella costruzione della squadra, nella costruzione di un 11 con forti limiti sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista tecnico e mentale.  Il 3-5-2 ( o meglio il 5-3-2) di mister Lucarelli cela meglio i problemi di solidità difensiva dando sicurezza a giocatori come Mbende, ma al contempo fa rivivere certi problemi in fase realizzativa visti qualche stagione fa.

Curiale fallisce un gol già fatto e cominciano a ricomparire certi fantasmi. Alla sua vanno ad aggiungersi le occasioni mancate da Calapai, Mazzarani, Di Piazza… Insomma un Catania non solo poco brillante ma pure sprecone butta via una preziosa opportunità di incontrare un Bari, ormai in ripresa, da una posizione di classifica più comoda e con un po’ di ottimismo  in più.

La sfiducia regna sovrana, così come il silenzio dello stadio vuoto. E nel frattempo ci si chiede cosa potrà accadere se le stesse difficoltà emerse contro il Bisceglie si ripresentino già nella prossima gara contro una compagine più attrezzata come quella pugliese.

Redazione Catania Channel

(fonte immagine: calciocatania.it)

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