IL MANTO ERBOSO DEL “MASSIMINO” HA BISOGNO DI CURE!

Una partita di rugby, due squadre di calcio che si alternano ogni domenica. Poi mettici il freddo, le piogge, ed ecco che l’Angelo Massimino diventa com’è oggi: un campo tutt’altro che in perfette condizioni con punti in cui il terreno è molto irregolare e lascia intravedere le ampie chiazze marroni del terreno sottostante.

Poco funzionale agli schemi degli etnei che dovrebbero fare del gioco palla a terra la loro forza, fattore positivo per gli ospiti che spesso si sono arroccano dietro la linea della palla per ripartire al momento opportuno e che trovano nel campo sconnesso un grande alleato.
È chiaro, non tutte le compagini venute al Massimino hanno adottato questo tipo di tattica. Alcune hanno saputo pure dominare gli etnei sul piano del palleggio, segno che il fattore campo è importante ma non è tutto: i rossazzurri, sebbene più volte sia mancato l’apporto del proprio pubblico, hanno raggiunto i migliori risultati in trasferta, spesso anche loro segnando in ripartenza. Tendenza, comunque evidente, a dispetto dell’ultima disfatta esterna.
Proprio in occasione della partita di ritorno con il Catania, però, la Leonzio potrebbe ritornare a giocare all’Angelino Nobile, permettendo così al terreno periodi più ampi di riposo. Approfittando delle trasferte etnee e dell’arrivo della primavera, è probabile che venga effettuato qualche lavoro straordinario per garantire agli etnei un terreno di gioco più funzionale in questo finale di stagione.

Si parla di dettagli, è chiaro. Dettagli che tuttavia sono fondamentali, sia per salvaguardare i giocatori da eventuali infortuni, sia nell’ottica di una eventuale partecipazione ai play-off. Ma a questo forse è meglio non pensare…

Simone Caffi

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