LUCARELLI AL PASSO D’ADDIO
Se al poco feeling coi catanisti aggiungiamo poi una serie di scelte tattiche più o meno opinabili che tanto hanno fatto discutere, ci accorgiamo che questo divorzio è l’unica soluzione da poter percorrere con responsabilità. Nella terra del 4-3-3 Lucarelli ha costruito una squadra solida che ha subito pochissimi gol, ma che avrebbe potuto segnare molto di più: un 5-3-2/3-5-2 con Barisic sacrificato a fluidificante di fascia in cui c’e posto soltanto per uno tra Russotto, Manneh, Di Grazia o Caccavallo. Troppo poco per l’arsenale offensivo rossazzurro, che è dipeso praticamente per l’intera stagione dalla condizione fisica di Curiale.
L’allenatore livornese lascerà comunque uno score positivo ai piedi dell’Etna, dove l’essersi piazzato in seconda posizione al termine del campionato scaturisce dall’aver totalizzato 70 punti (1.94 a partita), vinto 21 scontri, realizzato 65 e subito 31 gol.
Peccato però che l’obiettivo era la promozione, e sappiamo tutti com’è andata a finire.
Carlo Maria Castiglione