LODI: “È L’ULTIMA SFIDA DELLA MIA CARRIERA. FARÒ DI TUTTO PER VINCERLA”
Nel pomeriggio di oggi si è tenuta la presentazione di Francesco Lodi a Torre del Grifo.
Apre Lo Monaco. “Ennesimo evento di questa nuova stagione, una stagione che per noi si profila piena di difficoltà ma con un obbiettivo preciso da parte nostra. Nell’ambito di questa competitività, abbracciamo il ritorno di un figlio di questa città che ha regalato momenti belli a questi tifosi nostri e a questa società. Il ritorno di Ciccio significa tanto: ripartire con le persone che hanno interesse a raggiungere gli obbiettivi importanti per questa società. In altre parole, il cuore a tinte rossazzurre. La prima annata di una lunga serie di successi e che porti il Catania dove bisogna che ritorni.
Sul completamento della rosa? Sfoltire la lista degli over che è abbastanza nutrita. Qualcuno gioco-forza dovrà andare via sennò rischierebbe di rimanere un anno fermo. Dobbiamo sistemare qualche giocatore in sovrannumero. Aspettiamo l’evoluzione degli eventi. Il mercato è un qualcosa che si evolve continuamente. Chi non si è mosso fino ad ora dovrà muoversi. Noi siamo tranquilli perché ci siamo mossi per tempo con tutti gli obbiettivi che avevamo in testa. Se domani mattina ci capitasse di chiudere un altro obbiettivo per chiudere il cerchio noi lo faremmo subito. Fermo restando che la priorità resta tagliare la lista degli over. È più facile centrare gli obbiettivi in entrata che in uscita.
Innanzitutto c’era la volontà da parte di Francesco. Una sfida importante. Dobbiamo fare dei salti di categoria nel più breve tempo possibile. Essere parte integrante di questo progetto ha stimolato il giocatore. Lui questa maglia l’ha sempre sentita, è la squadra dove lui ha avuto la valorizzazione e la consacrazione del suo valore. Forse avrebbe meritato di andare a giocare in una squadra competitiva ai vertici del calcio italiano. Non per colpa sua, ma a volte gli eventi si mettono in maniera tale che non rendono possibili certe cose. Francesco in Italia nel suo ruolo era secondo solo a Pirlo. Lui si proponeva per essere uno dei migliori registi del campionato.
Le motivazioni del giocatore? Giocare nel Milan, nell’Inter o nella Juve equivale nel riportare il Catania in Serie A. Se dovesse riuscire, avrà raggiunto un grande obbiettivo che non ha niente da invidiare a quello di giocare in una grande squadra. Non per l’atteggiamento di un solo uomo, ma per l’atteggiamento del complesso si può essere propositivi, bisogna lavorare nella testa di tutta la squadra. Le situazioni non bisogna subirle, bisogna aggredirle. Dobbiamo imparare ad essere una squadra propositiva. Quello che verrà fuori dal campo lo accetteremo, ci auguriamo di essere competitivi fino in fondo.
Essere competitivi non significa essere primi per forza. Ogni vittoria è figlia di grandi sofferenze e sacrifici. Quando si vince è sempre una grande sofferenza. L’organico di grande spessore non porta sempre ai risultati sperati. Vincere è la concomitanza di tanti fattori, le famose 5 componenti devono ricreare una situazione che sembra smarrita negli ultimi anni. Speriamo che l’anno prossimo di questi tempi faremo una conferenza di presentazione per un campionato differente rispetto alla Serie C.”
Poi giunge finalmente il momento di Lodi: “Buonasera a tutti, grazie al direttore per le belle parole. È stato un ritorno voluto e l’anno scorso, non per colpa mia non è stato possibile. Nonostante le chiamate di altre squadre sono voluto venire a Catania. Sono nato a Napoli, ma sono catanese d’adozione e il Catania deve tornare dove merita di stare, con sacrifici, grande umiltà e con la voglia di dare il 100% .
Il mio obbiettivo è quello della società compagni e i tifosi, bisogna far sì che il Catania torni dove gli spetti. Con sacrificio e con grande umiltà,l bisogna sudare su ogni campo. Sono molto contento di essere ritornato e di indossare questi colori.
È arrivato il momento di tornare a vincere un campionato, tutti uniti per un unico obbiettivo. Come dice il mister, senza ‘io’, ma solo col ‘noi’. È l’ultimo obbiettivo della mia carriera, non credo riuscirò a giocare fino a 50anni, e per questo voglio raggiungerlo a tutti i costi.
Lodi in Serie C potrebbe fare fatica? La prima volta che scendo di categoria, ma non credo sia un problema. So bene che è un campionato molto differente, ma chi sa giocare a calcio lo sa fare sempre dalla Promozione fino in serie A. Se non dovessi essere utile alla causa a dirlo sarà l’allenatore.
Sei un simbolo, c’è il rischio che ogni partita ci si affidi un po’ a te per risolvere le partite? Sai benissimo che le responsabilità me le sono sempre prese. Ha detto bene il mister, un giocatore solo non può risolvere una partita. Io mi metto a disposizione della squadra. Io sono l’uomo del popolo, del Catania. Mi immedesimo nei tifosi e sono contento di prendermi le mie responsabilità.
Se non ci fosse stato il direttore io non sarei tornato. La condizione fisica? Mi manca il ritmo partita, l’anno scorso mi sono allenato sempre tra palestra e corsa. Con il Catania mi sono anche allenato, ma non è la stessa cosa rispetto al partecipare a una partita ufficiale. Io mi sento bene e al campionato manca ancora tanto, non penso ci saranno problemi
Pressioni? Se un giocatore non vuole le pressioni deve fare un altro mestiere. Un grande giocatore le pressioni non le subisce, le attacca. Ogni squadra che fa gol al Catania parte dalla panchina per festeggiare i gol. Battere il Catania in questa categoria è come battere la Juve. Bisogna dare un’impronta da subito al campionato.
Dobbiamo trascinare anche noi i tifosi. Dipende da noi.
Chi è stato con Montella percepisce che le giocate sono simili. Molto concentrato sull’obbiettivo, ogni giorno lavora per costruire una mentalità vincente. Vedo un grande cambiamento e questo è molto importante. I primi giorni sono stati solo corsa e tattaica. Per ora i calci piazzati non sono stati presi in considerazione, penso che però ci sarà il modo di allenarsi anche in quelli. Non metto il bene di Lodi davanti al Catania, viene per ultimo il volere di Lodi.”
Simone Caffi