LODI E BIAGIANTI: LA CHIAVE DI SVOLTA!
Va dato a Cesare ciò che è di Cesare: se per settimane gli esperimenti tattici di Lucarelli sembravano scriteriati, giungendo come punto più basso della stagione ai cinque gol presi a Monopoli con Barisic “inventato” tornante a tutta fascia, e dopo aver subito mesi di involuzione nello sviluppo del gioco con Aya terzino destro, ruolo nel quale non riesce ad esprimersi per evidenti limiti tecnici, il tecnico rossazzurro ha trovato il modo di rifarsi con un esperimento finalmente riuscito.
Dalla gara successiva alla caduta di Monopoli, infatti, sfruttando anche il turno di riposo e i 15 giorni pieni per lavorare con la squadra, Lucarelli ha finalmente abbandonato l’improvvida e ormai impraticabile difesa a 3, tornando a un canonico e rodato 4-3-3 con Biagianti schermo davanti la difesa a fare da metronomo e da uomo d’ordine e Lodi, sgravato da compiti di copertura, libero di trovarsi la posizione con licenza di inventare in avanti.
Già alla prima uscita si vedono i frutti, con il numero 10 etneo che scodella una palla d’oro per Curiale, che insacca facilmente il gol vittoria. Come spesso accade, anche le migliori delle idee hanno bisogno di tempo per essere collaudate, e a Lentini il “Catania 2.0” non punge e Lodi, frustrato dall’incapacità dei suoi di sbloccare il risultato, che si fa addirittura espellere; espulsione provvidenziale forse, perché costringe Lucarelli a proseguire con capitan Biagianti in mediana per la gara casalinga con la Reggina e, dopo la bella vittoria contro i calabresi, a non tornare più indietro, inanellando una serie di 10 punti su 12 disponibili, con l’unico intoppo del gol preso nel finale con il Bisceglie, quando il giovane tecnico si lascia ingannare dalla paura e, tornato alla difesa a 5, si schiaccia e becca gol su palla inattiva.
Fortunatamente, nonostante i tanti tentativi sbagliati e i tanti intoppi, il Lecce ha deciso gentilmente e sportivamente di aspettare i rossazzurri ed il Trapani, anch’esso padrone del suo destino, per giocarsi in queste ultime 5 gare (per i pugliesi solo 4) la promozione diretta, sperperando un vantaggio ed una supremazia fino a quel momento evidente.
Ora è tutto nelle mani del Catania, lo stesso delle ultime due uscite con 10 gol fatti e 0 subiti, con un Biagianti ritrovato, un attacco rapido e pungente (con Russotto ormai quasi del tutto recuperato vedasi l’assist di sabato scorso per Porcino), e con un Lodi da urlo, tornato quasi nel ruolo di fantasista d’inizio carriera e pronto a far valere la sua indiscussa superiorità tecnica, del tutto fuori target per la categoria, smazzando assist e giocate finalmente decisive ai fini del risultato.
È giusto crederci, ora più che mai, perché 5 vittorie non sarebbero impossibili (e con questo Lecce in caduta libera, vincendo col Trapani ci si potrebbe permettere anche il lusso di pareggiare a Matera) e la squadra è tornata a girare sulle spalle dei suoi senatori e delle sue giovani frecce, pronte a giocarsi un finale di stagione che avrebbe del romanzesco.
Claudio Maggio