A LECCE SULLE ORME DEL “PITU”
Lecce e Catania. I primi per rimanere davanti, i secondi per restare agganciati al sogno promozione diretta. Una sfida che annovera numerosi precedenti, giocati praticamente in ogni categoria, dalla Serie A alla C: l’ultimo successo, e anche uno dei più memorabili, alla stagione 2011/2012 quando gli etnei sbancarono il via del mare in una delle loro migliori partite di quella stagione.
Ci pensò Pablo Barrientos a risolvere la questione nei minuti finali con una magia delle sue, un tiro dalla tre quarti che andò a insaccarsi proprio all’angolino, lì dove Benassi non poteva arrivare.
Segno evidente che alcune gare, specie quelle più complicate, possono essere risolte anche solo da guizzo, da un’intuizione. Perché non sempre sono i più forti a vincere, quelli che hanno dalla loro la classifica, lo stadio, i numeri. A volte sono solo coloro che ci credono di più senza mollare, quelli che pur di fronte alle difficoltà non distolgono mai lo sguardo dall’obbiettivo.
Passano alcuni anni e le due compagini si rincontrano in Lega Pro: nel campionato 2015/2016, quello successivo all’inchiesta relativa ai “Treni del gol”. La sfida si concluse a reti bianche sebbene sul finale i salentini avessero provato in tutti i modi a vincerla.
Nello scorso campionato è invece un gol da fuori area di Costa Ferreira a permette ai giallorossi di acciuffare i 3 punti.
Il Catania attuale è però molto differente rispetto alla squadra allenata in quell’ultima parte di stagione da Giovanni Pulvirenti: il Lecce, infatti, lottava in seconda posizione per la testa della classifica, mentre gli etnei si trovavano decimi a 19 punti di distacco (al netto delle penalizzazioni).
Questa volta le premesse sono molto diverse, dato che il divario, sia tecnico che di classifica , è di sole 4 lunghezze. Già diverse occasioni di acciuffare i giallorossi al primo posto sono state fallite, ma questa rappresenta un’opportunità troppo grossa da farsi scappare.
Il Catania deve definitivamente dimostrare di essere una grande squadra. E quale migliore occasione per farlo se non con i primi della classe?
Come quel tiro a giro del “Pitu” che inaspettatamente si insacca all’angolino nelle battute finali di una partita combattutissima e che ancora, nel rivederlo, ci fa venire il magone. Così il Catania sulla sua scia, deve riuscire a portare a casa un risultato fondamentale per il proseguo della stagione, pronto a lottare fino all’ultimo secondo, a crederci fino all’ultimo istante.
Simone Caffi