ADESSO SERVE IL CARATTERE DI PANCARO

Tempo duri per la squadra rossazzurra, qualcosa non sta girando, inutile provare a negarlo.

Il Catania scintillante, quadrato, solido, a tratti macchina perfetta delle prime sei giornate, sembra essersi trasformato diventando improvvisamente timido e pauroso, incapace di vincere.

È vero, gli etnei hanno subito solo tre sconfitte in questo campionato ed è altrettanto vero che la maggior parte delle prestazioni negative hanno portato in frutto comunque un punto. Tuttavia l’analisi delle recenti uscite deve andare oltre, deve saper leggere tra le righe e confermare in maniera netta che sul piano del gioco c’è stato un passo indietro, che sul piano della consapevolezza dei propri mezzi sono stati fatti cento passi indietro.

Oggettivo, innegabile, lo confermano i numeri, in questi casi sempre giudici spietati ed inopinabili. Ed allora, le dichiarazioni di circostanza di Pippo Pancaro rilasciate nel post-gara di Melfi assumono un valore molto relativo dinnanzi ad un evidenza assoluta dettata dai numeri.

Perché francamente, non si può essere soddisfatti del momento della squadra, non della stessa squadra che ad inizio campionato si imponeva sugli avversari con una semplicità disarmante.
Perché qualsiasi tecnico, in una situazione del genere dovrebbe cominciare a pensare a quali contromisure prendere per ritornare sulla retta via a suon di vittorie e prestazioni. E siamo sicuri che sia già così.

La gara di Melfi è solo l’ultima di una serie, in cui la formazione rossazzurra ha evidenziato diverse lacune e notevoli incertezze.
A partire da quel ruolo in cui la certezza dovrebbe essere proprio la caratteristica principale.
Gli infortuni ci possono stare, l’errore è di quelli grossolani, ma di fatto, l’estremo difensore dovrebbe dare certezza ad un intero reparto difensivo. Non stiamo ad esaminare la papera, piuttosto la mancanza di serenità che si evidenzia ogni volta che la palla si avvicina alla porta del Catania.
Insomma, Bastianoni, a volte criticato ingiustamente, stavolta l’ha combinata grossa. Forse è giunto il momento di iniziare a prendere in considerazione l’alternativa, inizialmente scelta fissa, che ad esser onesti non aveva nemmeno sfigurato nelle prime uscite stagionali. Quel Liverani che da otto giornate siete comodamente in panchina.

Probabilmente, sarà proprio questo il primo dubbio del tecnico Pancaro, consapevole di avere a disposizione una valida alternativa.
D’altronde, l’organico del Catania è di primissimo livello, ragione in più per riprendere a correre come prima, più di prima. Proprio questo fattore lascia più di ogni altro l’amaro in bocca, la consapevolezza della propria forza ed una squadra in un momento di confusione e di semi-abbandono di ogni velleità di promozione.
Sono questi, i momenti in cui il tecnico assume un’importanza rilevante. Occorre riprendere in mano la situazione, lavorando non solo sulle gambe ma soprattutto sulla testa dei propri calciatori diffondendo tranquillità e massima attenzione al tempo stesso. Il periodo è di quelli delicati ed il pericolo che la squadra possa disunirsi è reale. Motivo in più per salire in cattedra e dimostrare la personalità tanto osannata ad inizio stagione di un tecnico che fino ad oggi aveva convinto soprattutto per serietà e carattere.

Marco Zappala’

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