Finale di campionato al cardiopalma nel girone C della Lega Pro, dove le tre squadre di testa daranno battaglia sperando nella promozione diretta fino all’ultima partita utile. La differenza tra la capolista Lecce e le due siciliane, infatti, è di soli quattro punti, soglia irrisoria se valutiamo i continui “up & down” a cui ci hanno abituato. I pugliesi vengono da una clamorosa sconfitta a Caserta, che pesa tanto quanto quella inflitta già al Catania dagli stessi giallorossi che hanno meritato il titolo di ammazza big del campionato. Se a questo momento non proprio positivo del Lecce, sommiamo un turno di riposo che le rivali hanno già scontato, ecco che salta agli occhi ancor più vivida la possibilità di clamorosi esiti a conclusione della stagione.

Nel turno di riposo dei pugliesi, al 28ª turno, come per volere di un destino beffardo, a Catania si consumerà il derby di testa che potrebbe assegnare definitivamente il ruolo di outsider per la promozione diretta. I rossazzurri continuano a crescere nel gioco, fino ad aver toccato il record stagionale domenica scorsa con un sonoro 6-0 rifilato alla Paganese. Nonostante ciò, i cali di concentrazione costanti nei momenti decisivi della stagione, come a Bisceglie nel penultimo turno giocato, potrebbero aver già segnato amaramente il campionato degli etnei, che si concluderà con un calendario certamente non facilissimo. Il Trapani, invece, è la “Cenerentola” del ballo: miglior attacco del campionato, ottimo registro difensivo e giustificato dalla giovane età dei talenti nei frangenti di annebbiamento.

A questo punto della stagione, dopo i tanti passi falsi, forse nessuno si sarebbe aspettato che il Catania potesse ancora lottare per l’unico posto al sole disponibile. Mister Lucarelli dovrà dunque esser capace di rimediare laddove ha sbagliato durante il percorso, galvanizzare la squadra e condurla alla vittoria. Vietato deludere ancora.