LA PAURA FA… CATANIA!
È noia totale nel primo tempo di Vibonese-Catania. Le due squadre giocano per non prenderle, affidandosi alla fatalità di una palla inattiva per sbloccare il risultato. È proprio quello che succede al 7′: calcio di punizione per i padroni di casa, pallone scodellato in mezzo per Moi che, clamorosamente, a circa due metri dalla porta non riesce ad insaccare la palla che, invece, sbatte sulla traversa.
Sospiro di sollievo per Pisseri ed i suoi compagni. Da lì, infatti, la partita viene decisamente addormentata dagli interpreti presenti in campo. Unico tiro, che vale solamente per le statistiche, è quello di Di Grazia al minuto 24, peraltro totalmente telefonato. Preoccupa, invece, l’infortunio accaduto a Biagianti sul finale della prima frazione di gioco. Un avversario cade con tutto il peso del corpo sul ginocchio sinistro del capitano rossazzurro. Inutile il tentativo di stringere i denti da parte del giocatore toscano che, addirittura, abbozza una crisi di pianto. Al suo posto si rivede finalmente Di Cecco.
Nel secondo tempo i ritmi divengono un po’ più vivaci. Al 51′ Tavares spara addosso a Russo il tiro che avrebbe potuto valere il vantaggio degli ospiti. Sul ribaltamento di fronte, al 54′, Sowe si prende gioco di Gil con un tunnel e calcia in bocca a Pisseri, rimasto in piedi fino all’ultimo. Al 68′, però, solita amnesia in area di rigore sugli sviluppi di un corner: Viola s’impossessa del pallone e tira a botta sicura. 1-0 per i calabresi, che sfruttano la decisiva deviazione di Tavares, con la quale mette fuori gioco il proprio portiere. Ciononostante, all’80’ Russotto accende la luce: serpentina in area di rigore avversaria, cross in mezzo per Tavares, che clamorosamente non calcia il pallone che, però, viene insaccato in rete dall’accorrente Barisic.
Risultato finale di 1-1. Le due squadre si accontentano così e si dividono un punto per parte. Esito non imprevedibile visto l’atteggiamento messo in campo dalle due compagini. Fin dal primo tempo, infatti, nessuno dei giocatori sembrava volersi sbilanciare per cercare il gol. Difese sempre schierate e poche occasioni per far male, a cui peraltro si aggiunge una mediocre caratura tecnica degli interpreti.
Quattro punti nelle ultime due giornate per il Catania, che è ancora visibilmente segnato dalle cinque sconfitte di fila subite per tutto il mese di marzo. La formazione etnea preferisce non rischiare, forse più per paura che per strategia. Non sembra esserci possibilità di parlare di play-off stando a quanto visto nel pomeriggio di oggi, considerando anche che si giocasse contro una squadra che, probabilmente, a fine anno retrocederà. Con tutto il rispetto del mondo, sia ben chiaro.
Federico Fasone
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