ECCO A VOI L’ARMATA BRANCALEONE

Sconcerto assoluto. È solamente il 64′ quando i tifosi rossazzurri, accorsi in massa per sostenere i propri giocatori anche in Calabria, nonostante una serie di sconfitte disgustose lontano da casa, non sopportano più un’umiliazione di tali dimensioni e decidono di lasciare gli spalti con mezz’ora d’anticipo, addirittura accompagnati dagli applausi del pubblico di casa, sicuramente solidale verso una tifoseria che non può più tollerare una situazione del genere.

Ancora una volta in trasferta per sperare nella svolta definitiva rispetto al trend negativo delle gare passate, ma ovviamente non è stato così neanche stavolta. Tutto comincia nel peggiore dei modi, dal momento che la Vibonese interpreta il match come probabilmente l’aveva già preparato in settimana, mentre il Catania continua a non praticare alcuna contromossa. Servono soltanto tre minuti ai padroni di casa per andare in vantaggio: Silvestri non s’intende con Noce e regala un pallone sanguinoso a Bubas al limite dell’area, che è libero di inoltrarsi verso la porta e servire l’accorrente Bernardotto per la rete dell’1-0. Catania chiaramente in bambola, una doccia fredda che taglia di netto le gambe degli etnei, letteralmente incapaci di tenere palla a terra e d’impostare una manovra convincente. I calabresi così cercano di dilagare e, solamente dopo il palo colto da Berardi con un gran sinistro, Pugliese realizza il secondo gol sugli sviluppi di un calcio d’angolo, con una palombella che non lascia scampo a Furlan. Retroguardia con la testa per aria anche in questa occasione, a conferma di un periodo indiscutibilmente negativo per tutti i difensori rossazzurri. Inutile la frenesia applicata nell’ultimo quarto d’ora del primo tempo: il Catania non è mai davvero pericoloso, se non con qualche piccola fiammata ad opera di Di Piazza.

La ripresa decreta lo scempio totale della squadra allenata da Camplone. Pronti, via ed è già 3-0: Welbeck perde disgraziatamente un pallone sulla trequarti e favorisce la ripartenza dei padroni di casa, che si affacciano in area di rigore praticamente indisturbati per mezzo del solito Bernardotto che deve solo appoggiare in rete. Non ancora contenti della debacle assoluta, gli ospiti decidono di perdere completamente la faccia, causando il calcio di rigore che vale il 4-0 di Bubas direttamente dal dischetto. È in quel momento che i supporters rossazzurri non ce la fanno più, non possono proprio accettare di assistere ancora ad uno spettacolo talmente raccapricciante. Il Catania non è mai praticamente sceso in campo, ma addirittura al fine non c’è peggio, perché nei minuti di recupero c’è spazio anche per il definitivo 5-0 di Allegretti, pescato con un lancio direttamente dalla difesa e lasciato tutto solo in area.

Oggi non c’è alcuna intenzione di soffermarsi su eventuali commenti tecnici sulla partita andata in scena, sarebbero inutili per una prestazione che è stata semplicemente orribile. È come se i giocatori del Catania non abbiano mai disputato questa gara, infatti sono apparsi a dir poco esanimi sul terreno di gioco. Ecco perché viene da dubitare se davvero siano stati presenti a Vibo Valentia, perché questo pomeriggio sembrava che invece ci fosse l’Armata Brancaleone. Per chi non lo sapesse, si tratta di una locuzione sostantivale femminile con la quale si indica, talvolta scherzosamente, ma più spesso con intenti derisori e dispregiativi, un gruppo di persone male assortite, raccogliticce, disorganizzate, che si sono messe insieme, per un lavoro, una missione, un qualsiasi tipo di attività, senza avere minimamente i requisiti necessari per avere successo. È abbastanza chiaro oppure serve toccare un punto ancora più basso per comprenderlo?

Federico Fasone

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