“DOVE ERAVAMO RIMASTI?”
Dopo l’ennesima occasione di creare non pochi problemi ai campionati di serie B e serie C, out fin dall’inizio per ovvi motivi, sabato 3 novembre si torna in campo alle 16:30 contro un Potenza calcio tutt’altro che povero di energie e ricco di ambizioni. E si, c’è un Catania che ha avuto, ultimamente, tanti motivi per distrarsi ed essere confuso.
Per tre mesi è stato tra la serie C e la serie B, poi ha giocato la serie C, è tornato nuovamente in B e, adesso, forse giocherà la serie C di nuovo. Confusionale si, se si pensa che è proprio la realtà dei fatti, tanto che, Mister Andrea Sottil, ha dichiarato di non saper cosa dire ai propri giocatori e, chi sa, quale allenatore al mondo avrebbe avuto una soluzione a tale problema.
Ma bando alle ciance, sotto il vulcano, chiunque abbia indossato la maglia rossazzurra ha lasciato un segno indelebile alla propria carriera, proprio per l’energia che si riesce ad emettere sul rettangolo di gioco etneo, per la forza di rialzarsi e di tornare in guerra più forti di prima.
Guerra si, perché questa volta si torna in campo definitivamente (sembrerebbe) e non per vincere solo una battaglia, ma per vincere TUTTO ed andare in serie B, a dimostrazione che “melior de cinere surgo”, è un motto che rappresenta non solo la città di Catania, ma anche la squadra simbolo ed il legame che riesce ad unire tutti i catanesi. Certo, con “TUTTO” non c’è da pretendere incondizionatamente, non c’è da mettere pressione…C’è da stare vicini alla squadra e sostenerla.
Gli etnei stanno studiando un’ impresa non facile che pesa sulle gambe e nella mente di coloro che hanno vissuto un’odissea senza precedenti, degna di essere equiparata ad un atto di ostruzionismo, oltre che economico per la società, anche psicologicamente per i giocatori.
Giorgio Curcuraci
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