DESTINO BEFFARDO

Schiacciasassi, rullo compressore, solo alcune delle accezioni usate durante la stagione per apostrofare la formidabile corazzata di Terni guidata da Cristiano Lucarelli, che già sabato scorso ha potuto festeggiare con largo anticipo la vittoria del campionato, dopo un assolo che dura da ottobre.

Al di là dei numeri impressionanti e da vera e propria dominatrice in lungo e in largo, la stagione della Ternana e di Lucarelli, se affrontata da altri punti di vista, è in grado di offrire svariati insegnamenti.

Lucarelli è davvero diventato un fenomeno? Un tecnico che un giorno di agosto del 2020 si sveglia la mattina trovando la soluzione tattica perfetta in grado di annichilire un intero girone? Ma più che rispondere ad una domanda che, più che retorica, assume i panni di provocazione, di domanda ne segue un’altra: era un brocco inadeguato con i suoi 4 esoneri, un 13° e 14° posto? Lo era durante gli anni a Catania?
Il mister la stoffa l’ha sempre avuta, e il suo percorso aveva solo bisogno di trovare la situazione giusta per poter finalmente esprimersi al meglio, e come lui, gran parte dei tecnici.

Gli anni successivi alla prima esperienza di Lucarelli in rossazzurro hanno detto tantissime cose, permettendo anche di valutare in altra maniera quella grande stagione, invero sminuita nella calda estate del 2018, portando alla separazione, in favore dell’arrivo di Sottil. Forse la fretta, le decisioni di getto dettate dalla delusione del momento, un dare fin troppo peso al “sentor popolare”, chissà. O forse nulla di tutto ciò, se non quella parola tutt’altro che magica, quanto semplicissima: programmazione. L’exploit della Ternana di Lucarelli altro non insegna che questo.

Dovrebbe insegnare che bisogna smettere questa graduatoria di allenatori a chi ha la bacchetta più… magica. Non esistono maghi, ma allenatori, che sono una componente fondamentale ma non sufficiente senza tante altre. Quelle altre che sono imprescindibili, invece.

Altra questione, non meno importante, riguarda i palmarès. Già citati gli esoneri del livornese, ed il suo best score lo ha ottenuto proprio nelle due parentesi rossazzurre. Eppure lo troviamo oggi in cima alla classifica e con un volo diretto per la serie cadetta. Ed eppure, proprio in quella calda estate del 2018, si salutava l’esonero del livornese acclamando Sottil che, da Livorno (destino beffardo), arrivava in pompa magna fresco di vittoria del suo secondo campionato, considerando anche il successo in serie D col Siracusa.

In conclusione, non sarà forse solo merito del tecnico, perché adesso in tanti elogiano la rosa rossoverde di Terni, quasi fosse una formalità monopolizzare un campionato come quello di C, ma di certo, non è solo colpa dell’allenatore quando invece va male. Vista dal lato Catania, e considerato che solo qualche mese fa Lucarelli se ne stava a Torre del Grifo con al collo un fischietto rossazzurro, viene forse un nodo in gola pensando a quanto beffardo sia questo destino.. che se ne ricordi di essere in debito ai playoff magari.

Gabriele Di Mauro

(Fonte immagine: calciocatania.it)

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