CRONACA DI UN FILM GIÀ VISTO
Ma davvero ci si aspettava qualcosa di diverso? Il Catania conferma, in realtà, quello che si è già visto nel corso di tutto il campionato: tanto cuore e corsa, molto sacrificio, manovra d’attacco che spesso fatica a centrare il bersaglio e una difesa con momenti di blackout assoluti.
E questo è andato in scena per l’ultima volta ieri al “Massimino” durante la partita più importante della stagione. Controllo della manovra e possesso palla possono far molto poco se alla prima occasione avversaria mostri il fianco e concedi facili ripartenze. Balde, insieme a Curcio, brucia più e più volte l’intera difesa rossazzurra che rimane a pressare alta a dispetto dell’evidente difficoltà.
Un approccio alla gara che sembra un suicidio, a maggior ragione se gli avversari basano il loro gioco proprio sulla capacità di ripartire e sugli errori dei padroni di casa. D’altro canto, la propensione offensiva etnea è fumosa e poco concreta, dato che arrivati negli ultimi metri steccano la palla decisiva (quasi) tutti i giocatori dell’Elefante.
Adesso, il campo mette in evidenza ciò che si diceva nei mesi passati: questa formazione è andata già ben oltre le sue possibilità, in moltissime occasioni. I limiti tecnici emersi nella precedente gestione tecnica si sono riproposti anche con mister Baldini a cui si deve conferire il merito però di aver dato carattere a una squadra che fino a marzo era sembrata confusa.
La parola chiave è continuità: per darla, dopo un’annata come questa serve un progetto solido, nuovo e duraturo. Continuare a vivacchiare sarebbe economicamente difficile da sostenere con i bassi ricavi della Serie C, oltre che risultare molto logorante per la piazza.
Non c’è più spazio per le chiacchere…
Redazione Catania Channel
(Fonte immagine: calciocatania.it)
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