COME GIOCHEREBBE AD OGGI IL CATANIA

Al momento di mettere qualcosa sotto analisi, è indispensabile tener conto del punto di partenza, del punto intermedio in cui ci si trova, e delle varie prospettive immaginate ed immaginabili, con tutte le circostanze del caso. Ecco perché, provando a mettersi nei panni di Mister Baldini al momento di dover schierate gli 11 titolari alla prima gara ufficiale, può dare spunto per svariati argomenti.

Partendo un po’ alla rovescia rispetto agli schemi di ruolo, vale la pena parlare subito del reparto offensivo. Il fatto di aver voluto confermare il prolifico blocco della scorsa stagione rappresenza sicuramente il vero colpo di mercato. Piccolo, lo si è visto, è un fuori categoria, Russotto ha trovato quella maturità psicofisica che gli ha permesso di rendere con una costanza sorprendente, e Sarao, vero e proprio guerriero trascinatore, in grado di fare reparto da solo, e permettere alla squadra tante soluzioni: dal gioco aereo, con i cross dei terzini a seguito di sovrapposizioni con gli esterni offensivi, al gioco di sponda per conclusioni da fuori, fino al guadagnare numerose palle inattive. Al netto delle scadenze dei prestiti, Pellegrino ha operato con dovizia, mettendo nelle mani del mister altri 3 nomi di un certo peso, quali Ceccarelli, che non viene di certo a Catania per applaudire le giocate di Piccolo e Russotto dalla panchina. Arrivato anche Russini, e discorso simile anche per lui. Inoltre, con Baldini il tridente offensivo si ritaglia un ruolo principale, con l’impiego settimanale di almeno 5 calciatori stabilmente a partita, indipendentemente da casacche da titolare o da subentrato. Altro arrivo, quello del brasiliano Estrella, giovane sulla carta d’identità, ma vero e proprio gigante col suo 1,90 m. Tutto da scoprire, ma con un biglietto da visita che parla già per lui, avendo fatto stropicciare gli occhi nella primavera di Roma e Genoa. Un reparto forte, amalgamato e che, dunque, offre tante soluzioni al mister, e di cui l’effettiva chiusura in entrata sembra strettamente collegata alla situazione Reginaldo e Gatto. Quasi certa la partenza di almeno uno dei due, ma arriverebbe qualcuno solo alla contemporanea partenza di entrambi.

Altro capitolo, stavolta un passo indietro, il portiere. Totalmente rivisitata e costruita da zero, con ben 3 nuovi arrivati. Difficile immaginare la titolarità di Truppo, quanto più un ballottaggio fra Sala e Stancampiano a contendersi i guantoni da titolare. In ogni caso, Baldini ha sempre tenuto le porte aperte a tutti, invogliando dunque, una staffetta che possa spronare tutti e 3 i componenti del reparto, che ad oggi sembra potersi dichiarare chiuso in entrata.

La situazione è invece ben più complessa in difesa. La cessione di Silvestri ha reso ancora più complicate le cose, e le certezze per i due centrali sono davvero poche. Se a livello di terzini, inteso come batteria di 4 con Calapai, Pinto, Zanchi ed Albertini può dirsi completa e di tutto rispetto, ovviamente al netto delle possibili vicende di mercato, è la zona centrale che necessita di interventi urgenti, come sottolineato anche dallo stesso Baldini. Francamente tutto da scoprire il neo arrivato Monteagudo, mentre abbastanza noti gli altri interpreti, che hanno dimostrato, in rapporto alle ambizioni, di poter ricoprire il ruolo di rincalzo ma non di essere titolari per un campionato intero, anche per ragioni anagrafiche. Probabilmente Giosa, dato il suo essere mancino e il saper impostare da dietro, potrà essere trattenuto in rosa, tuttavia, è un profilo che va affiancato a calciatori complementari, in tal caso rapidi. Ecco perché, ad oggi, la costruzione della difesa, anche riguardo le partenze, è resa così incerta, e saranno valutazioni che il mister farà a seguito dei profili che il mercato offrirà.

Infine il reparto di mezzo. Arrivato Provenzano a far compagnia a Maldonado, Dall’Oglio e Rosaia, chiaramente non basta. Dall’Oglio era ed è tra i giocatori più richiesti dal mercato, ma fino ad ora nulla di concreto o avanzato. In ogni caso, da un lato l’arrivo dell’ex Imolese configura quello che verosimilmente sarà il trio mediano, dall’altro, appunto, non basta. Numericamente un reparto che già soffrì la passata stagione, e che necessita almeno altri 2 innesti, ma su cui la società sta incessantemente lavorando.

In un certo senso, a parte i centrali di difesa, la formazione-tipo sembrerebbe già fatta, nel senso che risulta difficile immaginare l’arrivo di calibri superiori al Provenzano o Ceccarelli, che già sono ottimi colpi di categoria. Si lavorerà in difesa, poi si andrà a puntellare una rosa che qualche margine di speranza sembra metterlo davvero.

Gabriele Di Mauro

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