C’È UN PROBLEMA NEGLI ULTIMI VENTI METRI
Risolto un problema se ne presenta un altro. Il Catania di qualche settimana fa sembrava una squadra fin troppo instabile, capace di segnare tanti gol, specie con le proprie due punte centrali, ma che era troppo labile in fase difensiva. In questo senso è stata emblematica la gara di Pagani, vinta per 4-2 con le doppiette di Curiale e Marotta, ma concedendo ben due reti alla penultima squadra del girone. Da allora mister Sottil ha provato a risolvere il problema, prima mettendo Ciancio nella difesa a tre, apparsa troppo lenta con Esposito, poi passando alla difesa a quattro, assicurandosi la porta inviolata nelle ultime due uscite.
Tutto risolto? Neanche a parlarne perché, come spesso accade, se tiri la coperta da un lato la scopri dall’altro. Il Catania ha sì sistemato la fase difensiva, ma ha perso molto in quella offensiva, limitandosi ad un solo fortunatissimo gol tra Catanzaro, Juve Stabia e Reggina (peraltro trovato su calcio d’angolo). Troppe poche volte la manovra dei rossazzurri è stata organizzata, corale sicuramente, ma anche lenta e prevedibile, senza nessuno in grado di verticalizzare, cosa assurda quando ci siano Biagianti e, soprattutto, Lodi in campo. Da quando infatti Sottil ha deciso di tornare al 4-2-3-1, levando Curiale dal campo e posizionando Marotta unica punta, il Catania ha trovato moltissime difficoltà a rendersi davvero pericoloso, arrivando spesso in zona offensiva senza mai trovare l’ultimo passaggio o la stoccata decisiva. Troppo spesso solo il numero nove etneo, che non è stato aiutato da un periodo di appannamento forse finalmente finito col gol vittoria di sabato, e che va supportato maggiormente nel compito di impegnare la difesa avversaria. In questa ottica va certamente atteso un Lodi più ispirato di quello visto nelle ultime uscite, in quanto risulta avulso dal gioco e, per questo motivo, forse andrebbe riportato in fase di possesso a fare il regista più che il trequartista, ma al quale vanno date maggior opzioni.
Se le ultime due uscite di Vassallo sono state incoraggianti, la netta involuzione di Manneh e Barisic, con il secondo non ancora al meglio dopo l’infortunio, condiziona molto la velocità della manovra vista la capacità mostrata l’anno scorso dal numero sette di fare da vera seconda punta quando l’azione non si svolge sulla sua corsia. In questo senso va trovata una soluzione, perché se è un bene aver risolto il problema difensivo, sarebbe altrettanto fondamentale non trovare come contraltare quello della finalizzazione, ancora più importante del possesso palla per vincere le partite.
(Fonte foto: calciocatania.it)
Claudio Maggio