CATANIA, TAVARES E POZZEBON COME PAOLUCCI E CALIL

Da Pagani a Catania non sembra essere cambiato nulla: i rossazzurri continuano a faticare, giocano soltanto pochi minuti e non riescono a segnare. Del resto sono queste le più grandi criticità che gli etnei non sono riusciti a risolvere lungo tutto il campionato che, ormai, si appresta alla conclusione.
Quello della fase realizzativa poi è il più grave dei difetti che questa squadra ha posseduto sin dal principio. Nonostante la possibilità di elaborare una fase offensiva varia, distendendo il gioco da Di Grazia a Russotto, o provando a sfondare centralmente con Mazzarani, il prodotto dello studio dei tre allenatori alternatisi quest’anno è poco superiore allo zero.
Nemmeno il buon mercato di Lo Monaco è riuscito ad alleviare le pesanti statistiche dell’attacco etneo: da Catania-Paganese con Paolucci e Calil a Paganese-Catania con Pozzebon e Tavares, la somma dei gol degli interpreti è rimasta irrimediabilmente immutata. Sono soltanto tre, infatti, le reti messe a segno dalle coppie del girone d’andata e quello di ritorno, simbolo che la responsabilità dello scarso rendimento offensivo non possono essere addossate soltanto ai numeri 9 e 35 di turno, ma ad un difetto genetico di sviluppo di gioco che il Catania ha mantenuto durante tutta la stagione.
Sebbene difficile, è dunque necessario un cambio di marcia che all’Elefante non è riuscito durante tutta la stagione, altrimenti giocare i play-off sarebbe soltanto aver rimandato la bocciatura di un mese. Qualora ci si dovesse giungere.
(Fonte foto: calciocatania.it)

Carlo Maria Castiglione

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