PENSARE AL PRESENTE CON UN OCCHIO AL FUTURO

Pensare al presente con un occhio al futuro. Sembra questo il piano disegnato in casa Catania, con in prima linea l’amministratore delegato Pietro Lo Monaco.

Mentre i risultati sul campo continuano a latitare – con l’obiettivo play-off sempre più a rischio – il direttore sembra essere già proiettato sul Catania che verrà. Primo nodo da sciogliere quello economico. In tal senso, risolvere tutte le situazioni debitorie è priorità assoluta per poter programmare un futuro da protagonisti. Nel calcio moderno, infatti, la stabilità finanziaria di un club è certamente condicio sine qua non per un progetto tecnico di tutto rispetto.

Su questo aspetto, negli uffici di via Magenta sembrano avere le idee già chiare. La conferma di Giovanni Pulvirenti fino al termine della stagione è infatti segno di una intenzione a non voler prendere decisioni affrettate che possano incidere negativamente sul futuro della squadra. Buona parte dei tecnici liberi sul mercato, qualora contattato, chiederebbe con ogni probabilità garanzie anche in chiave futura. Un rischio che il Catania non può permettersi.

Ma non solo. Secondo indiscrezioni, l’ ad rossazzurro avrebbe già bene in mente l’uomo a cui affidare la panchina del Catania formato 2017/2018. Si tratta di Roberto De Zerbi, reduce dalla esperienza poco fortunata alla guida del Palermo – più per demeriti societari che propri – tuttavia considerato un predestinato per le potenzialità dimostrate nei pochi anni di attività. Proprio nelle recenti conferenze stampa, tra l’altro, il dirigente di Torre Annunziata ha speso parole di elogio verso il tecnico bresciano. Probabilmente sulla falsariga di quanto messo in mostra nell’esperienza di Foggia, all’insegna di uno spumeggiante 4-3-3 (guarda caso marchio di fabbrica della storia recente del Catania).

Se sono rose fioriranno, sarebbe pertanto il caso di dire. Perché anche in questo caso sarà il tempo a pronunciare la sua inappellabile verità. Intanto, c’è da portare a termine una stagione di cui delle rose si sono viste solo le spine. Nel rispetto del Catania e di Catania.

Antonio Longo

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