CATANIA: UNA SQUADRA SENZ’ANIMA

Se mai dovessero fare un film sul finale di stagione del Catania (si spera mai) sarebbe, sicuramente,”Salvezza di Pirro”. Gli etnei mantengono la categoria alla 36esima giornata che li ha visti perdere per 3 a 0 a Monopoli. In questa stagione, indubbiamente, ci si aspettava da loro più punti, vista la buona prima parte del campionato, e una squadra coesa.

Quali soni i motivi di questa stagione fallimentare? Il principale problema è lo spirito di appartenenza di quasi tutti i giocatori, praticamente pari a zero. Basti pensare alle prove opache di Giovanni Marchese: da lui si aspettava un “leader” carismatico , ma ha invece deluso le aspettative offrendo prestazione non alla altezza da un ex giocatore di serie A. Il Catania non ha sfruttato la “qualità” di Federico Scoppa. Il playmaker argentino, ex Porto e Boca Juniors, doveva essere il faro della squadra. Così non è stato. Stesso vale per i difensori Tino Parisi e Gil Drausio. I due, fin troppo spessi insicuri e poco corretti tatticamente, hanno fatto perdere moltissimi punti ai rossazzurri, mostrando raramente la voglia di riscattarsi e di fare veramente bene. Per non parlare poi dell’attacco poco incisivo. Non sono arrivati i gol di Michele Paolucci, nella prima parte del torneo, sono mancati i guizzi del “bomber” Demiro Pozzebon e la cattiveria agonistica di Diogo Tavares. Una squadra senza anima è inconcepibile e non può essere tollerata, soprattutto per quello che ha passato il Calcio Catania in questi anni così tortuosi. Quando si rivedrá una vera squadra di calcio?

(fonte foto: calciocatania.it)

Simone Cannella

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