CATANIA, SFRUTTARE LE FASCE E PLASMATI

Ci voleva un incerottatissimo Plasmati per sbloccare una gara, l’ennesima, che stava per scivolare dalle mani dei rossazzurri. L’ingresso della punta classe ’83 ha reso efficace una manovra offensiva che, dopo i primi minuti, si era incartata. Il che non è esattamente una novità per gli etnei: perché questa scarsa resa soprattutto dal centrocampo in su?

Ci sono sicuramente motivazioni di carattere fisico, come dimostra la scorsa partita, ma indubbiamente influiscono paura e mancanza di idee. Una soluzione a questo problema potrebbe essere il gioco sulle fasce, il cui primo beneficiario sarebbe proprio Gianvito. Perché, tutto sommato, molti giocatori hanno dimostrato una certa attitudine a servire i compagni in area.

Andando a ripercorre la stagione dei rossazzurri in termini realizzativi, ci si può accorgere come Garufo sia al suo quinto assist stagionale, mentre Falcone e Nunzella lo seguano con quattro ciascuno. E se pure Calil ha totalizzato lo stesso numero di assist, chi gioca sulla fascia come i primi tre è Russotto, che a sua volta ha mandato i compagni in porta per tre volte in questa stagione. Numeri importanti insomma, che attestano tra l’altro come il Catania risulti essere più pericoloso quando il pallone viene messo in mezzo da Garufo e Falcone da un lato, e da Nunzella e Russotto dall’altro. Circostanze che potrebbero confarsi al meglio con le caratteristiche “aeree” di Gianvito Plasmati.

È anche vero però che, spesso, alcuni di questi hanno avuto un andamento piuttosto altalenante. Significa che sfruttare un simile tipo di gioco potrebbe effettivamente apportare miglioramenti alla fase offensiva del Catania, ma a patto che, prima di tutto, i giocatori si sacrifichino per tutti i 90 minuti. Il miglior assist sarebbe in questo caso la totale dedizione alla squadra.

Carlo Cimellaro

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