CATANIA: PRIMA IL CORAGGIO, POI LA BEFFA
Ci si aspettava un “remake” di Foggia, magari con lo stesso perentorio risultato. Sì, perché il Catania fino ad una settimana fa contro l’ultima in classifica non era piaciuto a nessuno, nemmeno a sé stesso. Eppure, Francesco Moriero stavolta aveva preparato benissimo la gara in casa del Benevento, la capolista del girone C di Lega Pro, allenata da Gaetano Auteri.
I rossazzurri entrano in campo concentrati e affrontando gli avversari con coraggio, superando quella paura che da un po’ di tempo a questa parte li attanaglia nelle gambe e nella testa. La formazione etnea, infatti, tiene bene il campo, neutralizzando al meglio ogni tipo di occasione pericolosa creata dai beneventani. Inoltre, si affacciano spesso dalle parti di Gori, in particolare due volte su tutte: prima con Russotto che prova a metterla all’angolino, poi con Bergamelli che di testa va vicinissimo alla prima marcatura stagionale. Purtroppo però l’estremo difensore avversario spalanca le ali e vola su entrambi i palloni. Dall’altro lato, invece, i più pericolosi sono sicuramente Lopez e Ciciretti, entrambi dal mancino caldo che impegna più di una volta un attentissimo Liverani.
Nella ripresa, però, qualcosa cambia. Il Catania, infatti, dopo aver corso per tutti i primi quarantacinque minuti, cala vistosamente nel secondo tempo. I siciliani non riescono più a tenere la corsa dell’avversario, che invece sale in cattedra approfittandone dei metri lasciati liberi. E così arriva la beffa: all’81’ è Alessio Campagnacci, subentrato da pochi minuti, a far esplodere il “Vigorito” con un destro dal limite che poi si rivela decisivo ai fini del risultato. Tutto il resto è storia, anche perché Gori compie un’altra bella parata su una punizione di Bombagi e salva i suoi.
Quello visto a Benevento è stato un Catania finalmente concentrato e sicuro dei propri mezzi. Da sottolineare la prestazione di Bergamelli, sontuoso al centro della difesa e sempre pronto a dettare tempi e ritmi della ripartenza rossazzurra. Corre tantissimo Nunzella, che sembra essere quello della prima metà di stagione. Una grande prova è anche quella del tandem Castiglia-Di Cecco, che fanno il bello e il cattivo tempo in mezzo al campo, ma soprattutto il gioco sporco per arginare le azioni offensive dei padroni di casa. L’attacco, invece, convince fino ad un certo punto. Se nel primo tempo contribuisce non poco al pressing di tutta la squadra, nel secondo sparisce completamente nonostante Moriero cambi tutto il pacchetto avanzato.
Questa sconfitta fa male, soprattutto perché immeritata. Il Catania però piange con un occhio visti i passi falsi delle concorrenti. Il prossimo match sarà cruciale ai fini di questa stagione: il Melfi arriva al “Massimino” per un vero e proprio spareggio salvezza. Si esce dal “Vigorito” senza punti, ma con la consapevolezza che giocando così i play-out potrebbero essere evitati al termine del campionato. Adesso solamente il Catania può essere l’avversario di sé stesso.
Federico Fasone