CATANIA OK, MA CHIUDILA PRIMA
Sia chiaro un concetto: la perfezione non esiste in alcun ambito, tanto meno nel calcio. Eppure, il Catania visto ieri in campo nei primi 44 minuti del derby contro il Messina è esempio tangibile di una squadra che si avvicina alla perfezione. Due reti di vantaggio, contornate da numerose occasioni da gol, vanificate da 1 minuto di impasse da cui è scaturita la rete che ha riacceso le speranze dei peloritani.
Una macchia nera in un mare di bianco, che tuttavia ha creato non pochi patemi d’animo agli uomini di mister Rigoli, rientrati in campo nella seconda frazione di gioco con il freno a mano tirato. I rossazzurri, infatti, hanno dovuto attendere l’80° minuto per togliere definitivamente le castagne dal fuoco e mettere la partita in cassaforte grazie ad uno scatenato Andrea Di Grazia. E questo, considerando quanto sia capace di essere beffardo questo sport, soprattutto in un campionato come la Lega Pro, è un aspetto sul quale bisogna certamente migliorare.
La sensazione emersa dalle ultime prestazioni – vedi Taranto – è di una squadra dall’enorme potenziale offensivo, che tuttavia fa fatica a raccogliere per intero i frutti di quanto seminato. Questione di un pizzico di cinismo in più, forse. O, probabilmente, anche questione di quel “fattore C” che, di tanto in tanto, volta la testa dall’altra parte quando gli uomini in maglia rossazzurra si presentano in area avversaria. Leggi tutt’altro che assolute, dalle quali tuttavia sarà importante trarre spunto per un futuro sul quale finalmente si può accendere la luce di un moderato ottimismo.
Antonio Longo
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