CATANIA, IL CENTROCAMPO NON SA STARE SENZA CASTIGLIA
Tante domande e poche risposte. In casa Catania si cercano le cause che hanno portato ad un calo così drastico, sia in termini di risultati che di prestazioni. Troppa la differenza rispetto alle prime uscite stagionali, quando la squadra di mister Pancaro era in grado di regalare un calcio scintillante capace di entusiasmare i propri sostenitori. Proprio quelli che, a seguito della sconfitta al “Massimino” contro il Benevento, hanno accusato i giocatori in campo di non possedere i cosiddetti attributi.
La squadra ha dato prova di essere in ginocchio dal punto di vista fisico-mentale, soprattutto a centrocampo dove si fa sentire – e non poco – l’assenza di un giocatore dalle caratteristiche di Ivan Castiglia, fermo da ottobre ai box a causa di una lesione muscolare. Il centrocampista calabrese è in grado di garantire le giuste distanze tra fase offensiva e fase difensiva, dare un apporto importante in termini di dinamismo e, soprattutto, svolgere quel lavoro di filtro imprescindibile per un campionato di Lega Pro, che richiede innanzitutto solidità sulla linea mediana.
Tutti compiti che non sono stati in grado di svolgere i vari Agazzi, Musacci e Scarsella, per caratteristiche più abili in fase di costruzione e finalizzazione della manovra. Inoltre, Lulli e Russo hanno dimostrato di non essere dei veri e propri titolari. D’altra parte, seppur passato un po’ in sordina, Castiglia è un giocatore che può vantare numerose esperienze in cadetteria, maturate soprattutto con la maglia della Reggina. Classico uomo di peso che, seppur attraverso un lavoro sporco, può spostare gli equilibri, soprattutto in funzione del 4-3-3 di mister Pancaro, nel quale è essenziale l’attività di interdizione dei centrocampisti.
Pertanto, il suo ritorno in campo appare come condizione indispensabile per restituire ossigeno alla squadra e innestare nuovamente quella marcia in più a reggere il confronto fisico con gli avversari. La Lega Pro è per antonomasia un campo minato. Un campionato dove possedere un tasso tecnico elevato non è sufficiente se tale superiorità non è coadiuvata da elementi quali fisicità, corsa e spirito di sacrificio.
Un campionato duro per uomini duri, proprio come Ivan Castiglia.
Antonio Longo