Una rinuncia definitiva alla serie B diretta. Questo è sembrata la partita disputata dal Catania al Granillo, con la solita, ciclica, mancanza di idee e voglia di lottare: pochi contrasti vinti, innumerevoli passaggi sbagliati e molteplici errori in fase di impostazione. La “rivoluzione Novellino” che sembrava aver invertito il trend involutivo della squadra, rischia di essere l’ennesimo bluff dal punto di vista della continuità, l’ennesimo fuoco di paglia di una gruppo forte, ottimo negli elementi, ma non all’altezza di lottare per la vetta. Perché perdere ci sta, anche ai migliori capitano delle giornate negative: ma non nella maniera in cui la squadra etnea riesce periodicamente a farsi sopraffare, in ogni zona del campo, da avversari tutt’altro che trascendentali, mancando totalmente di qualsiasi forma di mordente e di gioco.

Archiviata la rincorsa alle vespe, alla porta un altro inseguimento che non può essere, stavolta, disatteso: quello ai cugini trapanesi che rimangono in vantaggio di 4 lunghezze, sebbene in questa giornata abbiano “scontato” il turno di pausa. Per disputare i play-off da posizione privilegiata, quella del secondo posto, sarà importante perciò non perdere altri punti per strada, ma soprattutto, non perdere facendosi letteralmente travolgere dall’avversario. A pagarne il prezzo più caro sarebbe l’entusiasmo appena ritrovato e che potrebbe essere messo a dura prova da altre prestazioni così deludenti.

Lo scontro tra Juve Stabia e Trapani delle prossime giornate si presenta come un crocevia fondamentale a cui si dovrà arrivare pronti. Sprecare altre opportunità, infatti, potrebbe ulteriormente complicare la difficile strada che porta alla cadetteria. Una strada, diventata irta di difficoltà, non solo per meriti degli altri, ma, tristemente, anche per gravi demeriti degli etnei.

(fonte foto: calciocatania.it)

Redazione Catania Channel