BONANNO: “IL CATANIA VUOL VENDERE”. ABRAMO: “SI VENDE ALLE NOSTRE CONDIZIONI”

Chiarimento fu fatto! Il Catania – e nella fattispecie Nino Pulvirenti – non fa passi indietro e conferma la volontà di vendere la società. Confermando, ulteriormente, di voler cedere l’intero pacchetto azionario, ma alle condizioni stabilite e dettate da chi vende, ovvero dalla Finaria S.p.a. (e in misura minore dalla Meridi), che ingloba in se il Calcio Catania S.p.a., così come le altre attività imprenditoriali di Pulvirenti.

Mattinata di conferenza stampa a Torre del Grifo: al centro del fuoco incrociato dei cronisti il direttore generale del Catania, Pippo Bonanno, accompagnato dall’avvocato Salvatore Abramo, incaricato insieme al suo studio legale di seguire le contrattazioni in merito alla vendita societaria. “Da settembre ad oggi sono stati manifestati due concreti interessamenti in merito all’acquisto del Calcio Catania – ha esordito l’avvocato Abramo -, il primo in ordine di tempo da parte della fiduciaria svizzera Integra Consulting SA, l’altro da parte del gruppo sudamericano facente capo a Ruben Villar. Gli elvetici, tramite l’advisor Massimo Biondi, hanno inoltrato la richiesta di acquisto unicamente del titolo sportivo e del brand. Tale richiesta, in realtà, andava subito a cozzare con la volontà della proprietà che sin da subito ha manifestato la volontà di cedere l’intero pacchetto azionario detenuto per la maggioranza da Finaria S.p.a. e in parte minore dalla Meridi (entrambe società riconducibili a Pulvirenti). Di contro – a proseguito il legale – l’advisor Federico Balzano, successivamente, invece ha fatto pervenire una proposta d’acquisto relativa allo stato sociale e patrimoniale del Calcio Catania S.p.a., ovvero l’intero blocco azionario. Confermo che in questi mesi ci sono stati scambi “epistolari” di informazioni tra noi e le eventuali parti interessate all’acquisto.

Abramo, però, ha precisato come la situazione sia in una fase di stallo assoluto: “Con Integra Consulting SA la questione si è quasi subito fermata. Abbiamo chiesto in sede di contatto primario di procedere con la sottoscrizione del Patto di riservatezza e successivamente poter di conseguenza avviare la due diligence. Anche perché, attestante il fatto che si tratta di gruppi stranieri interessati all’acquisto, il deposito cauzionale necessario per poter procedere con la trattativa va versato ad un gruppo di credito straniero ma che abbia anche sede in Italia. Il 21 ottobre scorso abbiamo risposto ufficialmente via posta certificata all’avvocato Ciancio, che cura gli interessi di Biondi e contestualmente della fiduciaria elvetica, specificando che il Catania era interessato alla trattativa solo e soltanto per la cessione del pacchetto di azioni e non del solo titolo sportivo (da lì, il 30 ottobre successivo, ne è seguito un comunicato stampa ufficiale da parte dello stesso avvocato Ciancio, n.d.r.). Queste sono le uniche condizioni di vendita! Per chiarire, l’iter da seguire per intavolare la trattativa di cessione prevede, a parte la manifestazione d’interesse, la presentazione delle credenziali bancarie oggettivamente inoppugnabili, il deposito cauzionale presso un istituto di credito, conseguentemente alla nomina del bank officer, sino ad arrivare alla due diligence necessaria.”

“A dire il vero – ha sottolineato l’avvocato Salvatore Abramo – quest’iter non è stato rispettato dalla Integra Consulting SA, mentre la cordata sudamericana di Villar, tramite Federico Balzano, ci ha manifestato l’interesse con l’invio di una confirmation letter, contenente le opportune credenziali bancarie, il bank officer designato e l’istituto di credito (il londinese HSBC). Però alla richiesta di conferma ufficiale tramite Pec non abbiamo mai ricevuto una risposta dalla banca, per conto del gruppo Villar. Come non è completamente chiusa la trattativa con gli svizzeri, allo stesso modo se Villar è ancora interessato all’acquisto del pacchetto azionario ci faccia pervenire la risposta ufficiale e la documentazione completa. A quel punto la proprietà del Calcio Catania S.p.a. sarà assolutamente disponibile a un incontro e a procedere con la trattativa di vendita.”

Sul valore stabilito per l’acquisto della società rossazzurra, Abramo non si è sbilanciato più di tanto: “La società prima vuol conoscere un interlocutore seriamente interessato che offra le necessarie garanzie, principalmente economiche. Dopo si potrà comunicare in soldoni il valore di cosa si acquista.”

Il d.g. Bonanno, oltre a ribadire la volontà di vendere si è soffermato su alcuni aspetti che ultimamente hanno lanciato qualche allarme intorno al sodalizio etneo. “Dal primo luglio ad oggi la situazione societaria ed economica è normale, è chiaro però che permangono delle difficoltà legate al passato sotto il profilo economico-sportivo, come ad esempio il rispetto dei contratti in essere con i calciatori sudamericani o il riconoscimento delle consulenze sportive. Sulla questione stipendi arretrati: “Il Catania riconosce gli stipendi ai calciatori ogni due mesi, per capirci il prossimo 15 dicembre riconoscerà le mensilità di settembre e ottobre. Tutto ciò in linea con le normative federali in merito di stipendi e pagamenti. Nessun timore, quindi, di ulteriori penalizzazioni a campionato in corso.” Sul mercato di gennaio, invece: “La proprietà già in estate non ci ha negato niente, non lo farà nemmeno al mercato di riparazione se dovessimo ritenere opportuno intervenire con nuovi innesti.”

A margine della conferenza stampa, Pippo Bonanno ha precisato che ad oggi non ci sono rapporti prioritari o particolari con la famiglia Moggi (lunedì scorso Luciano Moggi aveva preso per certi versi le difese del Catania durante la trasmissione televisiva di Italia 1 “Le Iene”, n.d.r.).

Francesco Ricca

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