BASTA ILLUDERSI

Catanzaro e Catania si giocano punti in palio molto importanti per le prospettive play-off. È una partita viva, a tratti intensa, molto combattuta soprattutto a centrocampo. Entrambe le squadre vogliono battagliare e non lasciare nulla d’intentato, così è l’equilibrio a fare da padrone. Poche occasioni nitide sotto porta, compagini molto attente alle avanzate e poi alle ripartenze avversarie. Si gioca e si lotta senza esclusioni di colpi.

Prima frazione di gioco priva di palle-gol degne di nota, eppure giallorossi e rossazzurri sono molto presenti in campo, correndo e dannandosi l’anima pur di non mollare un centimetro all’avversario. Equilibrio che permane anche nel secondo tempo, quando finalmente è Maldonado a provare a dare una sterzata con una gran punizione che dà l’illusione del gol. Catania che dunque dà l’idea di poter fare male, ma che poi purtroppo non ci riesce.

E a proposito d’illusioni, ecco che vengono spente all’improvviso quelle degli etnei al minuto 74, quando Martinelli pesca con un lancio preciso e chilometrico un generosissimo Alessio Di Massimo, che brucia nel tempo e nella corsa Calapai, fulminando senza pietà l’uscente Martinez. Siciliani atterrati da una fiammata dei padroni di casa, i quali poi si gasano e trovano sul finire del match la rete del 2-0 definitivo ad opera di Baldassin, il quale s’insedia nella difesa ospite e calcia forte alle spalle del solito sfortunato portiere spagnolo.

Da oggi niente più illusioni, evidentemente il Catania non può fare di più di quanto abbia già raccolto. Necessario avere consapevolezza dei propri mezzi per far sì che determinati limiti possano essere trasformati in motivo di lavoro e, perché no, anche di esaltazione durante gli spareggi. Sarà una preparazione tattica e mentale che in primis mister Baldini dovrà portare avanti per permettere ai suoi ragazzi di affrontare la post-season con grande voglia e cattiveria agonistica.

È un Catania che può fare bene, ma che poi puntualmente fa male quando le cose diventano finalmente stimolanti e degne di un interesse ancora più specifico. Di nuovo piedi per terra e ancora pedalare. Chiudere nel migliore dei modi possibile che possa esserci.

Federico Fasone

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