29 punti, 28 partite disputate, 6 ancora da giocare e media punti di 1,04. Sono queste le statistiche stagionali del Monopoli, 14ª in classifica ed in questo momento ultima partecipante ai play-out. Se questi numeri dovessero essere rispettati la squadra pugliese chiuderebbe il campionato a 35 punti, cinque in meno rispetto alla leggendaria quota 40 che solitamente determina la salvezza, se non matematica, ipotetica di una squadra.

Simili in apparenza, ma profondamente diversi in realtà sono i numeri del Catania: 29 punti, 28 disputate, 6 ancora da giocare, ma media punti di 1.39. Pesano sullo score i 10 punti di penalizzazione sul cammino dei rossazzurri, che avrebbero dovuto invece occupare la 7ª posizione dietro al Messina, appena sconfitto tra le mura amiche.

Nonostante la stagione complicata, potrebbe celarsi nei numeri una concreta possibilità di salvezza diretta in caso di mantenimento del trend appena esposto: 8 punti nelle ultime 6, Catania salvo a 37 punti. A questa disamina dobbiamo però aggiungere un fattore chiave, imprescindibile, che ha fatto innamorare tutti noi di questo gioco: la palla è rotonda, imprevedibile e non segue regole statistiche. Tutti gli addetti ai lavori concordano sul fatto che una sola è la cura per guarire dalla malattia play-out: vincere, senza pensare a numeri e statistiche, semplicemente facendo un gol in più degli avversari.

È questo il motivo per cui la partita contro il Foggia del 4 aprile diventa un incontro chiave. I rossoneri paradossalmente potrebbero ricoprire un ruolo da protagonista nella lotta salvezza del Catania, avendo battuto il Monopoli nel turno precedente ed attestandosi come la squadra più in forma del girone C di Lega Pro. Una vittoria lontano dal “Massimino” contro la terza in classifica, dunque, potrebbe rifornire l’Elefante della carica giusta per affrontare al meglio questo finale di stagione.

Carlo Maria Castiglione