NON NE POSSONO PIÙ E GLI SPALTI RIMANGONO VUOTI

Le due curve semivuote, orfane di tutti i vari gruppi organizzati, rappresentano la fotografia del momento che vive la Catania sportiva. Immagine che rispecchia tristemente la fine dell’era Pulvirenti. Nell’unico derby degno di nota, lo stadio “Massimino” si presenta più che mai vuoto, desolato e noioso.

Catania-Messina, nonostante la classifica triste, avrebbe meritato una cornice di pubblico diversa. La contestazione degli ultras, i risultati negativi ed il muro che si è creato tra società e tifoseria hanno portato in dote un “Massimino” praticamente vuoto. La partita dell’anno, quella che quando escono i calendari tutti i tifosi rossazzurri hanno cercato, è stata indelebilmente macchiata da un clima pesante, un’atmosfera malinconica. Malinconie dei vecchi tempi, quelli in cui la città e la squadra rappresentavano una forza superiore. Quelli in cui, il “Massimino” si era trasformato in un fortino inespugnabile persinoper l’Inter di Mourinho, quella del “triplete”.

Vecchi tempi che la città ha già dimenticato, una tifoseria maltrattata dalla mala gestio di Pulvirenti in primis, e di tutte le sue risorse in secundis. Eppure, in questo scenario grigio, giovedì pomeriggio si è rivisto un raggio di luce. Una vittoria meritata, voluta, strappata con i denti, con il carattere e con l’orgoglio. Caratteristiche principi di Francesco Moriero, il nuovo tecnico degli etnei: ecco, prima di questo derby i risultati davano torto marcio al neo-allenatore che al triplice fischio saltava di gioia come un bambino. Chissà: conoscono tutti la piazza, magari l’energia di Moriero e qualche risultato positivo potrebbero riportare carica ed entusiasmo ad una tifoseria strapazzata e stanca di subire delusioni ed amarezze.

D’altronde, un piccolo regalino di Pasqua, questa squadra lo ha anche regalato ai propri supporters che però non dimenticano una stagione ben al di sotto delle aspettative. Così, non si aspetta altro che si concluda questa stagione con la speranza di trovare il tanto agognato acquirente che possa prelevare la società mettendo definitivamente un punto all’era Pulvirenti. Tutti si augurano che il punto più basso sia stato già toccato e che, dopo una discesa cotanto rapida e dolorosa, arrivi in poco tempo una una risalita piena di novità. Una rinascita che questa città merita oggi più che mai.

Marco Zappalà

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