Catania, non sai più vincere
Il Catania inciampa anche in casa. La squadra etnea non va oltre il 2-2 contro lo Spezia, portando a casa un rocambolesco pareggio.
La prima frazione di gioco ha mostrato le due squadre, molto attente sotto l’aspetto tattico e poco disposte a scoprirsi in avanti. La squadra ligure in particolar modo, grazie alla sua disposizione in campo ed un buon palleggio a centrocampo, è riuscita a non farsi sottomettere dai rossoazzurri, che sono stati pericolosi con Mazzotta che a tu per tu con il portiere avversario, si è visto respingere il pallone e con Rosina, pericoloso su una punizione dal limite dell’area.
Il secondo tempo è stato invece pieno di sussulti. Il Catania passa in vantaggio grazie alla rete di Maniero, pescato in area di rigore da un ottimo Mazzotta. L’entusiasmo per la rete del momentaneo vantaggio dura poco, dato che su calcio d’angolo la difesa etnea si fa trovare impreparata, Gillet sbaglia l’uscita e Datkovic trova la rete del pareggio.
I rossoazzurri accusano il colpo e nonostante la squadra cerchi di reagire, cominciano a perdersi i riferimenti tattici, tantoché Marcolin sostituisce l’opaco Del Prete e il poco incisivo Escalante.
Nel finale lo Spezia passa addirittura in vantaggio, approfittando di una dormita della difesa rossoazzurra, Migliore manda in rete un pallone che indisturbato attraversa l’area di rigore etnea. Quando i giochi sembrano chiusi, l’arciere Calaiò si fa trovare pronto su un traversone di Mazzotta, colpisce di testa e riporta il Catania in parità.
I rossoazzurri non riescono più a vincere e l’astinenza dai tre punti, dura già da sei partite. Molte tra le scelte iniziali volute da Mr Marcolin si sono rivelate infelici, su tutte, la presenza di Del Prete dal primo minuto e la scelta di Escalante in linea mediana.
La classifica non fa sconti, il Catania si trova penultimo con 30 punti e la mancata vittoria odierna rischia di essere determinante ai fini del campionato, dove alla luce degli ultimi risultati, la salvezza sarà l’unico traguardo da conquistare.
Adriano Nicosia