Catania: continua la maledizione trasferta

Sembrava fatta, ma ancora una volta il tabù trasferta non è stato sfatato. A Bari, infatti, cosi come era già accaduto allo “Scida” di Crotone, il Catania viene ripreso al 90’ da un goal di Giuseppe De Luca, abile a sfruttare l’unica amnesia difensiva etnea firmata Sciaudone-Sauro.

Una prestazione che, comunque, lascia ben sperare quella dei “rossazzurri”, i quali hanno lottato e corso per tutta la durata del match, sfiorando l’impresa grazie al Mattia Rossetti, talentino classe 1996, che tanto bene sta facendo con la Primavera guidata da Giovanni Pulvirenti.

Per quel che concerne la cronaca del match, primo tempo sostanzialmente equilibrato tra un Catania disposto da Marcolin con il 3-5-2, con Castro e Rosina tandem in avanti, e un Bari decisamente a trazione anteriore con gli ex Boateng ed Ebagua affiancati da Galano.

Due occasioni, una per parte, caratterizzano la prima frazione di gioco; al 5’ è Rosina a fallire un goal praticamente fatto dopo aver scartato Guarna, mentre al 30’ una rasoiata di Ebagua attraversa tutta la linea di porta etnea, salvo poi terminare la sua corsa in fallo di fondo.

Nella ripresa, il leitmotiv è sempre lo stesso, con le due squadre che sembrano non voler affondare il colpo e pensano solo a non scoprirsi. A decidere la contesa, allora, sono i cambi provenienti dalle panchine. Al 37’ è infatti il “canterano” Rossetti a portare in vantaggio il Catania, sfruttando al bacio una straordinaria azione di Alessandro Rosina, ma a disilludere la brigata di Marcolin ci pensa in zona Cesarini De Luca, il quale già all’andata aveva punito i “rossazzurri” con una doppietta.

E così, dopo 4’ di recupero, Candussio manda tutti negli spogliatoi. Un punto sicuramente guadagnato quello del Catania, anche se, per come si erano messe le cose, rimane un pizzico d’amaro in bocca. Adesso, però, non c’è tempo per farsi affliggere dalla delusione; sabato al “Massimino” arriva lo Spezia, squadra tecnica e imprevedibile, che ha rifilato ben 5 goal alla Pro Vercelli.

 

Daniele D’Alessandro

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