PROVE DI CRESCITA
Ecco che incominciano ad arrivare i punti. Perché alle volte il “c’è ancora da lavorare” non è solo una frase fatta, una litania da ripetere quando le cose non vanno come programmate: a volte è vero, c’è solo da migliorare delle cose che si davano per scontate e su cui invece si deve riflettere. E il Catania in queste ultime giornate ha dimostrato una crescita verticale, frutto del lavoro proficuo di questi mesi, con alcuni giocatori a cui erano stati affibbiati aggettivi pesanti e che ora stanno rispondendo con ottime prestazioni sul campo.
Inutile sciorinare sempre la stessa lista: Pecorino, Reginaldo, Maldonado, Calapai e via discorrendo… duramente criticati nelle prime giornate di campionato e adesso diventati giocatori chiave. Il teorema che se la squadra, le idee, funzionano anche i singoli riescono a rendere al meglio, viene ancora una volta confermata da quanto stiamo vedendo in queste ultime partite.
Metti Sarao al centro dell’attacco e le cose non cambiano, si va in rete con estrema facilità. Certo, il Bisceglie di ieri sera non sembrava una squadra trascendentale, specie dal punto di vista difensivo, dove i pugliesi dimostrano più di qualche lacuna nel coprire le ripartenze rossazzurre.
Tuttavia, finalmente, arriva la classica partita senza storia, come la si sperava, come la si aspettava: adesso con il calendario tutto in discesa e le partite con le “grandi” ormai alle spalle, è arrivato il momento di accumulare punti in vista del girone di ritorno.
Senza punti di penalizzazione i rossazzurri si ritroverebbero là, tra le prime 4 squadre del torneo. Nella realtà dei fatti si ritrovano al quinto posto. Ma per rimanerci però non bisogna mai mollare, quindi occhio alla Cavese…
Simone Caffi
(Fonte immagine: calciocatania.it)