COSÌ FA MALISSIMO
Tensione altissima al “Massimino” per il ritorno delle semifinali. Il Catania è agguerrito, ma sa bene che contro un Siena che deve difendere il vantaggio maturato nel match d’andata, non sarà facile. Ora è il momento di fare sul serio e combattere con tutto quello che si ha in corpo.
Nel primo tempo si svolge una partita molto maschia, intrisa di nervosismo, dove domina l’equilibrio. A passare in vantaggio è il Siena: fortunosamente Santini ribatte in rete un tap-in dopo un miracolo di Pisseri su un compagno. Situazione che si mette male per i padroni di casa, perché adesso servono due gol per portarla ai supplementari. Eppure i rossazzurri non muoiono: Barisic è caparbio quando fa partire un cross che Curiale riesce a correggere in rete. Il “Massimino” si trasforma letteralmente in un inferno. Subito dopo, infatti, c’è un contatto in area molto molto dubbio, che però l’arbitro non considera fallo da rigore. Da lì è un vero e proprio macello, si crea un parapiglia in mezzo al campo, sfociando quasi nella rissa. Devono intervenire i dirigenti per mettere la pace fra le due squadre e mandare i giocatori negli spogliatoi per l’intervallo.
Nella ripresa la gara diventa una guerra. Nervi a fior di pelle fra le due squadre, ma il Catania deve cercare per forza il gol. Azioni insistite, arrembaggio continuo, finalmente la svolta: calcio di rigore che Lodi trasforma magistralmente. Gli etnei hanno la carica di tutto lo stadio in corpo, così Russotto fa il fenomeno, salta di netto Iapichino che lo stende: doppio giallo e sotto la doccia. Partita che si fa in discesa, ma il talento di Roma deve arrendersi accusando un infortunio alle spalle. I siciliani calano vistosamente: si va ai supplementari.
Dal 90′ in poi il Catania tiene il campo, mentre i toscani fanno di tutto per portarla ai rigori. Ci prova Manneh, ma Pane compie un miracolo. Più tardi è la volta del destino: il solito Manneh si fa stendere al limite dell’area di rigore avversaria. È il turno di Francesco Lodi. Tutto lo stadio chiama il gol, ma l’urlo di gioia si strozza sulla traversa. Ci vogliono i calci di rigore per decidere la seconda finalista, perché il Cosenza ha superato il Sudtirol all’ultimo secondo dei tempi regolamentari.
Inutile soffermarsi sull’esito della lotteria, perché Mazzarani spara sulla traversa il rigore decisivo. Il Catania perciò è costretto ad arrendersi e a dire addio al sogno Serie B nella disperazione più totale. Poche parole per stasera, solamente tanta delusione. Così fa malissimo.
Federico Fasone