Lo Monaco non molla la presa:” Adesso concentriamoci sui play-off”
Come un fiume in piena, dopo la disfatta casalinga contro il Trapani, l’amministratore delegato del Calcio Catania, Pietro Lo Monaco, risponde alle domande dei cronisti nella consueta conferenza stampa del venerdì:
“Buonasera, cominciamo dalle cose brutte, la sconfitta di lunedì che ci ha dato una botta importante, soprattutto alla luce di quello che è accaduto in campionato, giocato alla grande dal Catania, dal Lecce e dal Trapani. Noi abbiamo avuto le opportunità per poter chiudere il discorso, basti pensare alle ultime due partite in casa, giocate con quindicimila e ventimila persone, saremmo stati primi in classifica. Abbiamo sprecato un’occasione importante. Altra premessa riguarda la nostra gente, che ha dimostrato di meritare sicuramente palcoscenici diversi. Sono stati fantastici, dal primo all’ultimo tifoso innamorato della propria squadra. Sbagliamo noi a dire che una delle motivazioni della sconfitta potrebbe essere la pressione subita giocando davanti a tutte quelle persone. Fare le motivazioni scappa anche una motivazione che nulla a che vedere con la realtà delle cose. È vero che c’erano ventimila persone, ma è anche vero che nel secondo tempo abbiamo avuto le occasioni per passare in vantaggio prima e per pareggiare dopo. I tanti gol sbagliati contro il Trapani ci avrebbero permesso di cambiare il corso della partita: sono episodi. In serie C non esiste una piazza che riesce a portare così tanta gente allo stadio, ma questo, deve essere chiaro per tutti, alcune volte si rischia di creare delle aspettative dandole per assodate: non sta scritto da nessuna parte che il Catania deve vincere il campionato perché ha un pubblico importante. Non ci siamo solo noi. Il Catania non ha la forza di spendere quando il Lecce ma è riuscito comunque a costruire una squadra competitive. Noi combattiamo su più di un campo, il problema più grosso che abbiamo non è quello di andare in serie B, pur avendo come obbiettivo di arrivarci: non abbiamo mai nascosto la nostra voglia di arrivarci. I primi a essere delusi siamo noi, lo staff tecnico, che si è lasciato andare a dichiarazioni ‘originali’. Noi la nostra fortuna l’abbiamo costruita in casa, il Massimino è sempre stata una forza. Oggi noi siamo in serie C non perché siamo retrocessi sul campo, ma perché è stato attraversato da uno tsunami che ha buttato il Catania sull’orlo del fallimento. I fallimenti non si risolvono in pochi anni, ci vuole tempo, programmazione, disponibilità. Noi da un anno e mezzo lo stiamo facendo con grande fatica e sacrificio, inventandoci anche i cosiddetti ‘soldini’. Il Parma è passato attraverso un fallimento, è ripartito dalla serie D e senza debiti puoi fare quello che vuoi. Con i debiti devi solo fare in modo che la società non muoia. Questo è il primo anno che il Catania è tornato competitivo, e con forza e continuità, siamo riusciti a riportare la gente al campo. Il più grande delitto è far disperdere il patrimonio costituito(nel rapporto, ndr) con la nostra gente. Noi non ‘dobbiamo’ andare in B noi ci ‘vogliamo’ andare. Siamo consapevoli che se dovessimo farcela avremmo fatto un miracolo in soli due anni. Ecco perché lo vogliamo con tutte le nostre forze, ma dobbiamo fare i conti con delle altre contendenti. Ci mangeremo le mani e sbatteremo la testa contro il muro per come abbiamo dilapidato quest’opportunità davanti al nostro pubblico. Bisogna prendere atto che ora i play-off sono difficili con 27 squadre che si affrontano per un solo posto. Noi abbiamo il dovere di provarci fino alla fine. Si fa presto a parlare, la bocca è un bellissimo strumento. Con la Juve Stabia abbiamo provato più volte a vincere anche se abbiamo ottenuto poco. Con il Trapani dopo un primo tempo, ‘precario’ lo definisco, nella seconda frazione di gioco li abbiamo fatti vacillare. Io non ho mai conosciuto una vittoria senza sofferenze pagherei di tasca mia per far si che la nostra gente festeggi la serie B. Facciamo i complimenti doverosi al Lecce e concentriamoci tutti sui play-off. Fino al 30 di aprile abbiamo siamo in regola con tutte le consociate della Fifa e con i debiti di cui dobbiamo aver pagato le rate. Poi abbiamo gli stipendi, le tasse sugli stipendi fino a maggio e dobbiamo sistemare le rateizzazioni IVA. Cose che fanno parte di un lavoro immenso. Ma noi rimaniamo sul pezzo, attraverso un investimento di Finaria e le disponibilità del Catania, si dovrebbe riuscire a fare queste cose. Per la legge dei grandi numeri mi auguro intanto che si possa arrivare secondi e fare un turno in meno negli spareggi. E anche da terzi faremo un turno in più, ma dobbiamo pensare che il ritorno è in casa… e stavolta si deve vincere. Le occasioni questo gruppo le ha sempre avute e se le ha avute significa che avuto la forza per arrivare ed essere lì: perché non dovremmo farcela? Abbiamo un organico di 24 giocatori e speriamo che questa batosta passi velocemente e che si possa ripartire. Devono giocare i più freschi, i play-off non sono per gente usurata. Laddove c’è freschezza c’è un vantaggio in più, abbiamo la possibilità di sfruttarla. Io ho già fatto gli spareggi promozione anche raggiungendoli all’ultima giornata di campionato nell’ultima posizione utile e li abbiamo vinti. Il Matera è una squadra pericolosa che ha vinto fuori casa ma abbiamo la forza del nostro organico. Ripartiamo dal secondo tempo di Trapani. La nostra gente si riconquista dimostrandogli che noi siamo alla loro altezza”.
Redazione Catania Channel